Tavolo E.On al Ministero dello Sviluppo Economico – venerdì scorso – convocato per valutare, insieme all’azienda e ai sindacati, il panorama che potrebbe prospettarsi dopo l’annunciata intenzione (da parte di E.On) di vendere gli impianti italiani al gruppo energetico ceco Energeticky Prumyslovy Holding (EPH). Azienda, quest’ultima, di proprietà di Daniel Kretinsky patron della società calcistica Sparta Praga.
Gli stabilimenti interessati – che hanno una capacità di generazione complessiva pari a 4.500 megawatt – sono queli a gas di Livorno Ferraris (Vercelli), Tavazzano (Lodi), Ostiglia (Mantova), Ferrara, Trapani e Scandale (Crotone) e quello a carbone di Fiume Santo nel Nord della Sardegna. ‘Questa cessione può essere un’opportunità. Non è detto che lo sia, sta a noi fare in modo che lo sia. Monitoreremo in maniera costante l’evolversi dell’operazione’, ha detto alla fine della riunione il Vice Ministro dello Sviluppo Economico, con delega all’energia, Claudio De Vincenti.
Rassicurazioni ai rappresentanti dei 940 lavoratori da parte di E.On Italia – che era presente all’incontro con il Presidente e Amministratore delegato Miguel Antonanzas – sulla volontà dell’acquirente di operare in assoluta continuità, sia produttiva che occupazionale. Una posizione giudicata importante dai presenti al Tavolo perché delinea una visione di lungo termine che lascia ben sperare.
Per chiarire fino in fondo le prospettive dell’operazione, il Ministro Federica Guidi – ha riferito De Vincenti – ha già avuto un contatto telefonico con il vertice di EPH e concordato un incontro a Roma con il board della società ceca. Subito dopo, nuova riunione con E.On, che continua, inoltre, a valutare la possibile cessione delle altre attività in Italia.