Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) rassicura sull’infrastruttura tecnologica della fatturazione elettronica in termini di sicurezza e riservatezza.
Le e-fatture possono essere trasmesse attraverso il Sistema di Interscambio (Sdi) e “tutte le modalità disponibili per la ricezione e per il successivo inoltro delle fatture elettroniche e delle relative ricevute rispettano i più aggiornati protocolli di sicurezza, in termini di autenticazione del trasmittente, riservatezza e disponibilità”. A dichiararlo è stato il sottosegretario al Mef Alessio Villarosa durante il question time, di ieri, in commissione Finanze alla Camera rispondendo a una interrogazione sulla fatturazione elettronica. I dati “sono crittografati”, ha aggiunto Villarosa, “e la consultazione sicura degli archivi informatici dell’Agenzia è garantita da misure che prevedono un sistema di profilazione, identificazione, autenticazione dei soggetti abilitati alla consultazione, di tracciatura degli accessi con indicazione dei tempi e della tipologia delle operazioni svolte, nonché di conservazione di copie di sicurezza”.
Rassicurazioni anche da Assosoftware: Sogei ha già previsto la sostituzione con Sftp, che consente un trasferimento dei file ancora più sicuro, entro la fine dell’anno
Le parole del sottosegretario sono in linea anche con quanto sostenuto da Assosoftware, l’associazione che raggruppa 180 software house. Anche il suo presidente Bonfiglio Mariotti rassicura i soggetti interessati dall’e-fattura: “Gli intermediari tecnologici gestiscono una grande moltitudine di dati da molti anni in modo sicuro; per l’interscambio con lo Sdi è in uso il protocollo Https, e per quanto riguarda l’Ftp (e cioè il protocollo di trasferimento dati, ndr) Sogei ha già previsto la sostituzione con Sftp, che consente un trasferimento dei file ancora più sicuro, entro la fine dell’anno”. La maggior sicurezza è data dal fatto che il passaggio dei dati attraverso questi canali è già criptato, a differenza di quanto avviene con le Pec, «ed è per questo motivo che abbiamo scelto di implementare piattaforme di dialogo senza l’utilizzo della posta elettronica certificata”, ha sottolineato Mariotti. “C’è comunque un’ulteriore accortezza a garanzia del corretto uso dei dati, e può essere inserita nel contratto, bisogna evitare di consentire l’uso dei dati per altri scopi (ad esempio statistici) rispetto alla loro primaria finalità”, ha concluso il presidente di Assosoftware.
Avviato tavolo tecnico tra Agenzia delle Entrate e Garante per la protezione dei dati personali
Ritornando al question time di Villarosa, il sottosegretario al Mef ha poi confermato l’avvio di un percorso di iterlocuzione tra l’Agenzia delle Entrate e l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali dopo i rilievi avanzati dal Garante per la Privacy sull’e-Fattura: “E’ stato attivato un tavolo tecnico congiunto” tra Agenzia delle Entrate e Garante per trovare “soluzioni idonee a garantire il rispetto della privacy”, ha concluso il sottosegretario.
Secondo il parere del Garante Privacy “i trattamenti di dati previsti dal primo gennaio 2019 rischiano di violare il GDPR e la raccolta di informazioni risulta sproporzionata rispetto ai fini fiscali, con il rischio di usi impropri da parte di terze parti”.
Di sicuro dal tavolo tecnico tra Agenzia dell’Entrate e l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali usciranno, in tempi brevi, i correttivi per rendere l’e-Fattura conforme ai rilievi del Garante in modo tale da far scattare, come previsto, l’obbligo di fatturazione elettronica tra privati dal primo gennaio 2019. Avvio confermato anche dal ministro dell’Economia Giovanni Tria: “Dal primo gennaio 2019 la fatturazione elettronica sarà obbligatoria in via generalizzata in tutti i rapporti commerciali, quelli business to business e business to consumer”, ha detto Tria all’inaugurazione dell’anno di studi 2018-19 della Guardia di finanza. Generalizzata, ma non per tutti. Infatti non scatterà per medici e farmacisti, possessori di dati sanitari “sensibili” e già operativi, almeno per quanto riguarda i titolari delle farmacie, con gli scontrini elettronici. È la soluzione di compromesso individuata da governo e maggioranza dopo i rilievi avanzati dal Garante.
Invece, molto probabilmente, non scatterebbero subito le sanzioni per chi non rispetta l’obbligo fiscale: alcuni emendamenti al Decreto Legge Fisco, che sarà in Aula martedì prossimo, prevedono un regime soft delle sanzioni fino a settembre 2019, come confermato da Massimo Bitonci, (Lega) sottosegretario al Mef, in commissione Finanze del Senato.