Il 42,4% delle famiglie italiane, pari a 9,39 milioni di nuclei, è pronto per il digitale terrestre di nuova generazione, lo standard di trasmissione Dvb-T2, che diventerà obbligatorio a partire dal giugno del 2022. Gli altri 57,6% dei nuclei, pari a 12,77 milioni di famiglie non dispongono invece ancora di apparecchi atti alla ricezione del Dvbt-2 e dovranno acquistarne uno o acquistare il decoder entro i termini fissati, vale a dire entro giugno 2022.
E’ quanto emerge da un report congiunto sugli scenari di diffusione della Tv condotto a marzo da Fondazione Ugo Bordoni (FUB) e Auditel per verificare il ritmo di migrazione delle famiglie italiane ai nuovi televisori DVB-T2, che obbligherà quindi tutte le famiglie ad adeguare il parco televisori di casa. Un processo in atto, in parte rallentato dall’esplosione del Covid-19.
Su un totale di 24,29 milioni di famiglie, sono 22,2 milioni quelle che normalmente vedono la Tv in DTT (digitale terrestre), a fronte di 1,3 milioni di famiglie che invece usano altre piattaforme (satellite, rete IP).
Sono invece 700mila le famiglie che non possiedono un televisore, e 120mila quelle che lo possiedono ma non hanno un’antenna collegata per il DTT.
Le cosiddette “famiglie HD” pronte a ricevere con la nuova decodifica MPEG-4 e pronte quindi a dismettere quella vecchia, MPEG-2, sono 18,7 milioni, in aumento di 600mila rispetto alla rilevazione precedente di settembre 2019 par all’84,7%.
Come capire se il televisore va cambiato
Per capire se il televisore di casa va cambiato per effetto del nuovo digitale terrestre DVB-T2, sono disponibili due canali che permetteranno alle famiglie di verificare da casa se il proprio apparecchio è idoneo. Basterà digitare sul telecomando i canali “100” e “200” messi a disposizione da Mediaset e Rai, e attendere il segnale restituito dallo schermo.
I canali 100 e 200
Mediaset ha lanciato un canale test già raggiungibile al numero 200 del telecomando. Una volta digitato, lo schermo dovrebbe restituire la dicitura “Test HEVC Main10”, scritta che identifica il nuovo protocollo di trasmissione e indica che un televisore è abilitato alla ricezione del segnale. Se lo schermo dovesse restituire un’immagine nera, bisognerà procedere alla seconda fase della verifica, una serie di test successivi necessari a determinare l’eventuale cambio dell’apparecchio o la sua integrazione con un decoder.
Se la schermata del canale 200 resta nera, bisognerà procedere con la sostituzione del televisore oppure con l’integrazione di un decoder di ultima generazione che consenta la ricezione del nuovo standard di trasmissione, stabilito nel Decreto Ministeriale 19 giugno 2019 del Mise.
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