Entro il 2022 dovrà concludersi il processo di transizione del digitale terrestre dal vecchio al nuovo standard, il DVB-T2.
Il Digital Video Broadcasting – Terrestrial (DVB-T) è lo standard del consorzio europeo DVB (Digital Video Broadcasting) per una modalità di trasmissione televisiva digitale terrestre. Più di dieci anni fa il consorzio annunciò il passaggio al digitale terrestre di seconda generazione, fissando la data della transizione nella seconda metà del 2022, con l’obiettivo di mandare in pensione il primo DVB-T.
Come stabilito in occasione del settimo Tavolo TV 4.0 presso il Ministero dello Sviluppo economico (Mise) di fine maggio, si attende l’adozione di un calendario nazionale funzionale alla nascita di una “roadmap per il DVB-T2”, mentre sono state fissate le linee guida per l’erogazione dei contributi a favore dei cittadini per l’acquisto di smart TV e decoder.
Per la transizione al nuovo standard, si legge sul sito del Ministero, sono stati stanziati complessivamente 151 milioni di euro come previsto della Legge di Bilancio 2019, come sostegno per l’acquisto di apparecchiature televisive idonee al DVB-T2, tra cui decoder e smart tv.
Sulle “Linee guida”, invece, è stata appena avviata una consultazione pubblica, della durata di 30 giorni, che consentirà di acquisire eventuali osservazione da parte degli stakeholder.
L’obiettivo è quello rendere operativi i buoni per il mese di novembre 2019.
Gli utenti beneficiari del contributo saranno i cittadini con reddito ISEE I e II fascia.
L’arrivo del nuovo standard consentirà di vedere i programmi televisivi in ultra-HD e soprattutto abiliterà i servizi interattivi.
La transizione in questione è funzionale alla liberazione della banda 700 Mhz per il 5G e allo stesso tempo necessaria per continuare a vedere il digitale terrestre, canali a pagamento inclusi, a meno che il televisore che si possiede non sia già abilitato al DVB-T2.