Tenere i conti a posto è importante, ma per migliorarli e aumentare i ricavi “è necessario combattere seriamente la pirateria online”, ha dichiarato Andrea Duilio, amministratore delegato di Sky Italia, durante il dibattito “Gli Stati generali del calcio italiano“, organizzato in occasione del Festival dello Sport di Trento.
La violazione del diritto d’autore è una spina del fianco dolorosa, non solo per l’intera industria dell’audiovisivo, come lo è da anni per il cinema, ad esempio, ma anche per il settore dello sport, in particolare per le partite di calcio trasmesse in streaming.
Come riportato in un articolo pubblicato da Sky Sport, Duilio ha precisato che “la pirateria è un problema per noi pay-tv ma è un problema -e non tutti lo capiscono- anche per le squadre di calcio”, aggiungendo che di fatto “la pirateria banalizza il prodotto”: “Se io comincio a non pagare per vedere qualcosa, quel prodotto automaticamente vale molto meno non oggi ma nei prossimi anni. Nel percepito delle persone vale molto meno”.
“La pirateria toglie posti di lavoro nel tempo, dà soldi alla malavita, porta a non dare entrate allo Stato e cosa ancora più importante è una forma di non rispetto per tutti gli italiani che pagano e sono quelli che poi portano i ricavi”, ha detto l’ad di Sky.
L’incidenza della pirateria sugli eventi sportivi live, come le partite di calcio, è salita al 15% nel 2021, rispetto al 10% del 2019, secondo l’ultima indagine FAPAV/Ipsos, per un danno economico stimato pari a 267 milioni di euro, con circa 11 milioni di fruizioni perse.
“Numeri impressionanti che testimoniano come il fenomeno della pirateria vada tenuto costantemente sotto controllo” – ha commentato il Presidente FAPAV, Federico Bagnoli Rossi.
“È evidente come sia necessario aggiornare le procedure di enforcement in un contesto che è in continuo mutamento anche dal punto di vista tecnologico e dove è sempre più fondamentale la tempestività delle azioni di contrasto, soprattutto nei confronti di un contenuto, come quello live, il cui valore economico è massimo in occasione dello svolgimento dello stesso” – ha precisato il Presidente della Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali. “Ci auguriamo che il nuovo Parlamento possa riprendere quanto prima il processo avviato dalla precedente legislatura in merito alla legge antipirateria e procedere speditamente in tal senso”.
Guardando al Sistema Paese, il fenomeno dell’illegalità diffusa nella fruizione di contenuti audiovisivi, provoca danni ingenti, sia in termini di fatturato, circa 1,7 miliardi di euro; sia come Pil, circa 716 milioni di euro; sia come entrate fiscali per lo Stato, circa 319 milioni di euro, che potrebbero essere impiegati in servizi pubblici a disposizione della collettività. Invece la pirateria non solo è un freno per lo sviluppo ma mette anche a serio rischio l’occupazione: si stima una perdita di posti di lavoro pari a 9400 unità.