Il traffico aereo dell’Unione europea (Ue) dovrebbe aumentare del 50% nei prossimi 20 anni. La Commissione europea prevede che entro il 2035 il settore dei droni darà lavoro direttamente a più di 100.000 persone e avrà un impatto economico superiore a 10 miliardi di euro all’anno, soprattutto nei servizi.
L’Ue vuole giocare un ruolo di primo piano nel mercato degli aeromobili a pilotaggio remoto (in inglese unmanned aerial vehicle, o Uav) ed è per questo che oggi sono state pubblicate norme comuni volte a garantire che le operazioni con i droni siano sicure e protette.
“Mentre ci avviciniamo alla fase di attuazione delle norme, si sta concretizzando in Europa un ecosistema di droni pulito, sicuro e protetto. Il lavoro avanza in parallelo anche sull’U-space per sviluppare un sistema moderno di gestione dello spazio aereo, che renda sicure le operazioni con i droni nei nostri cieli”, ha dichiarato la Commissaria per i Trasporti, Violeta Bulc.
Le nuove regole sono state definite “semplici” e il parere tecnico dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA) tende a concentrarsi sul rischio dell’operazione: “Far volare un drone in centro città o sul mare comporta infatti rischi completamente diversi e questo approccio basato sul rischio è il più adatto per affrontare le sfide di sicurezza poste dai droni senza creare burocrazia o ostacolare l’innovazione”.
L’iniziativa regolatoria assicurerà i più alti standard di sicurezza, si legge in una nota di Bruxelles, e sosterrà l’intera industria aeronautica dell’Ue.
Sono i droni più piccoli che creano problemi normativi, le cui competenze sono limitate agli aeromobili senza equipaggio superiori a 150 kg. Quelli più leggeri sono sottoposti a regole di sicurezza nazionali diverse e frammentate.
A seguito del parere tecnico dell’EASA, nel corso di quest’anno, “la Commissione europea adotterà proposte normative concrete, che aiuteranno a raggiungere l’obiettivo di rendere operativi i servizi di droni nell’U-space entro la fine del 2019”.
Il quadro di regole appena deciso, si propone quindi di garantire la sicurezza, la privacy e la protezione dei dati personali, mirando inoltre a ridurre la burocrazia e incoraggiare l’innovazione.
Ci saranno anche regole su diversi aspetti relativi all’uso dei droni, tra cui: il rumore e le emissioni generati dai droni; la registrazione degli operatori di droni in funzione della capacità cinetica dell’aeromobile senza equipaggio sotto il loro controllo.