Sono l’agricoltura, la fotogrammetria, i rilievi ambientali e la fotografia i settori che, nel crescente panorama italiano dei droni civili, hanno maggiore possibilità di sviluppo.
Questi sono i dati presentati oggi dal primo ‘Osservatorio sull’industria italiana dei droni civili’ realizzato da Doxa Marketing Advice durante la conferenza inaugurale di Dronitaly, la fiera italiana di droni che si tiene oggi e domani a Milano.
Su un campione di 53 aziende, il settore dell’agricoltura è risultato con il 64% quello con più possibilità di sviluppo, seguito da rilievi fotogrammetrici al 62%, fotografia 40%, rilievi topograifci e analisi ambientali al 38% e vigilanza e sicurezza con il 32%.
Secondo la ricerca, il settore privato è ancora il motore trainante nell’impiego dei droni rispetto al pubblico, che però sta mostrando una vera e propria inversione di tendenza. Gli ultimi dati infatti, parlano di un +47% nei rapporti che le aziende hanno con le Forze Armate/Stato.
Per quanto rigaurda invece un profilo più strettamente aziendale, dalle analisi risulta che le aziende di droni sono distribuite in maniera pressochè uniforme al centro e nel nord dove si trovano rispettivamente per il 25% e per il 34% (Nord Ovest) e per il 26% (Nord Est). Nel sud e isole la presenza è minore, attesatandosi su un 13%.
Infine, sono state individuate le aree territoriali con maggiori opportunità di crescita. Prima fra tutte l’Europa (36%) , poi a seguire USA e Canada (30%), America Latina (21%) e Brasile (19%).