Key4biz

Dress for success

Da un paio di secoli, la camicia bianca è considerata nell’abbigliamento maschile un simbolo di sobrietà e di autorità, anche se ci sono stati occasionalmente periodi più o meno brevi di ‘sperimentazione’ durante i quali sono state ammesse tonalità alternative. Si suppone, ed è plausibile, che ciò dipenda in parte dall’impressione di austerità che il colore – il ‘non-colore’ – proietta, ma anche dal fatto che, nel lungo termine, solo le persone con un ragionevole grado di prosperità potessero permettersi il frequente lavaggio e la conseguente stiratura del capo di abbigliamento, nonché i costi necessari per acquistare esemplari multipli e identici dello stesso indumento. Molto probabilmente, però, la camicia bianca quotidiana rappresentava soprattutto una chiara indicazione di come la persona che la portava non dovesse ‘lavorare con le mani’ – un chiaro segnale del rango sociale usato ancora oggi nella comune terminologia che distingue tra i ‘colletti bianchi’ e i ‘colletti blu’. È una distinzione destinata ad affievolirsi ulteriormente. Ciò che una volta era, più che un’usanza, praticamente una legge negli ambienti aziendali, specialmente quelli anglosassoni, sta rapidamente morendo nel nuovo secolo. Un esempio è l’abbandono del famoso – e ferreo – ‘dress code’ dell’IBM che, fino al 1997, imponeva formalmente l’obbligo ai manager di presentarsi in ufficio con la camicia bianca e la cravatta. Tutto questo non ha più molto senso, particolarmente con la presenza sempre maggiore di donne ai livelli dirigenziali. Allora come diavolo possiamo capire con un semplice colpo d’occhio chi dovrebbe essere importante e chi no? La società attende una risposta semplice, universale e inequivocabile; come la camicia bianca…

Exit mobile version