L’intervento all’ONU del Premier Draghi
La transizione ecologica è partita. Se nel modo giusto o meno lo vedremo solo con il tempo, ma una cosa è certa, è un’emergenza vera quella del clima e il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, lo ha ribadito intervenendo all’evento “Climate Moment” a New York, nell’ambito degli eventi della 76esima Assemblea generale delle Nazioni Unite.
“Quella dei cambiamenti climatici è un’emergenza come lo è la pandemia di Covid-19”, ha affermato Draghi, sottolineando che per affrontare questa enorme sfida dobbiamo essere più rapidi e risoluti, più decisi ed efficaci, perché altrimenti tutto lo sforzo messo in campo potrebbe non essere sufficiente per raggiungere l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura media globale sotto gli 1,5°C (cosa che secondo molti non è più possibile ormai, con prossimo scalino i 2°C).
Draghi nel suo discorso ha detto a chiare parole che “Il mondo è su un percorso catastrofico verso 2,7 gradi di riscaldamento globale, la scienza ci dice che qualsiasi cosa al di sopra di 1,5 gradi sarebbe un disastro. Se non cambiamo collettivamente rotta, c’è un alto rischio di fallimento della Cop26”.
Nel Sesto Rapporto di valutazione redatto dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) è scritto nero su bianco che “senza riduzioni immediate, rapide e su larga scala, delle emissioni di gas serra, limitare il riscaldamento a 1,5°C rispetto al periodo per-industriale sarà impossibile”.
Nuovi impegni dell’Italia
“L’Italia farà la sua parte. Siamo pronti ad annunciare un nuovo impegno economico per il clima nelle prossime settimane”, ha informato il presidente del Consiglio, secondo quanto riportato da una notizia dell’Ansa.
“Dovremo rafforzare gli sforzi comuni nell’accelerare la graduale eliminazione del carbone sia a livello nazionale che internazionale”, ha precisato Draghi.
Quindi, parlando delle risorse finanziarie disponibili e del come spenderle, il Premier ha spiegato che “gli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo devono essere una priorità per il Paese, soprattutto in ambiti strategici come l’elettrificazione, idrogeno, bioingegneria, cattura e utilizzo del carbonio, a cui oggi è destinato solo un terzo della spesa”.
Draghi poi spezza una lancia a favore del mercato delle quote di CO2, affermando che “la fissazione del prezzo del carbonio può essere uno degli strumenti a nostra disposizione per accelerare la transizione ecologica”.