Nell’85% dei casi l’affidamento è congiunto, ma i dati dicono anche altro…
Dopo la separazione i figli che vivono stabilmente con il papà sono meno dell’1% del totale. La maggioranza delle famiglie monogenitoriali in Italia, infatti, è composta dalla madre e uno o più figli.
Separazione e figli: cosa succede
Come si vede dal grafico sopra, nelle separazioni e nei divorzi l’affidamento dei figli minori è quasi sempre congiunto. Nell’85,51% dei casi sono entrambi i genitori ad avere l’affidamento, mentre i figli sono affidati esclusivamente alla madre il 12,26% delle volte. All’apparenza, il cambiamento seguito alla legge sull’affido congiunto del 2006 è notevole. Nel 2005, i figli minori che in caso di separazione venivano affidati alla madre erano l’80,7% del totale. Una percentuale che saliva all’82,7% in caso di coppie divorziate.
A partire dal 2006 sono aumentati gli affidi condivisi, in cui la patria genitoriale è esercitata da entrambi gli ex coniugi e il mantenimento è in teoria a carico di entrambi.
Il sorpasso vero e proprio è avvenuto nel 2007 (72,1% di separazioni con figli in affido condiviso contro il 25,6% di quelle con figli affidati esclusivamente alla madre) e da allora l’affido condiviso si è diffuso sempre di più.
I figli di genitori separati e l’assegno di mantenimento
Quando una coppia si separa, nel 94% dei casi è il padre a corrispondere un assegno di mantenimento. L’importo medio mensile era di 485 euro nel 2014 ed salito a 485,43 euro nel 2015. In generale non ci sono dati ufficiali su quanto tempo i padri separati riescano a trascorrere con i propri figli. Secondo un dossier preparato dalla Caritas, con l’aiuto dei sociologi dell’Università Cattolica il 72,7% delle donne separate vede tutti i giorni i propri figli, mentre ci riesce solo il 9.2% degli uomini. La maggior parte dei padri (41.9%) li incontra più volte alla settimana, il 14,2% qualche volta al mese e il 13,9% non li vede da oltre un anno, neppure quindi, per i compleanni e le ricorrenze come il Natale o la Festa del Papà. Secondo la risoluzione 2097 (2015) del Consiglio d’Europa i bambini dovrebbero poter trascorrere il 50% del proprio tempo con ciascun genitore.
I genitori single sono un target commerciale
I genitori single che vivono con i figli sono 4,5% della popolazione italiana, il 9% se contiamo quelli che vivono da soli. Per questo, sono nati moltissimi forum, siti di incontri e app per aiutare a gestire la vita familiare pur stando in due case diverse o per trovare un nuovo partner nella stessa situazione. Tuttavia, in Italia, le famiglie composte da più di un nucleo (per esempio due divorziati risposati con i rispettivi figli) nel 2013 erano solo l’1,4% del totale della popolazione.
Cosa significa “affidamento congiunto”
“Affidamento congiunto” è un termine che si riferisce alla gestione della custodia dei figli dopo la separazione dei genitori. In un affidamento congiunto, entrambi i genitori mantengono la responsabilità per la crescita e l’educazione dei figli, anche se vivono in case separate.
In questo tipo di affidamento, i genitori devono lavorare insieme per prendere decisioni importanti riguardanti i loro figli, come la scelta della scuola, la salute e il benessere dei bambini. Inoltre, i bambini trascorrono del tempo con entrambi i genitori, e la quantità di tempo trascorso con ciascun genitore può essere stabilita in modo equo in base alle circostanze specifiche della famiglia.
I dati si riferiscono al: 2015
Fonte: Istat