Il ruolo delle donne sui mass media al centro di un’importante giornata di confronto e dibattito che si terrà martedì 29 settembre a Roma (Sala delle Bandiere Parlamento Europeo, Ufficio per l’Italia – via IV Novembre 149).
L’evento, dal titolo ‘Plurale femminile: il valore dell’immaginario. Tv, Media e campagne pubblicitarie raccontano la realtà delle donne?’, (Vedi programma) vuole essere un momento di riflessione in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio Culturale ed è promosso dall’Appello Donne e Media, con AIDDA (Associazione Imprenditrici e Dirigenti D’Azienda), key4biz, quotidiano online sulla digital economy, GIO (Osservatorio Interuniversitario di Genere), e altre rappresentanze che ne sostengono l’azione dal 2009.
Mentre la riforma Rai ha ripreso il suo iter alla Camera e ci si prepara al rinnovo della Convenzione, in scadenza a maggio 2016, e nuovi player si preparano a entrare sul mercato audiovisivo italiano, diventa ancora più centrale interrogarsi sulle scelte opportune da compiere affinché la società riesca a valorizzare il patrimonio culturale, sociale ed economico offerto dalle donne.
Nel corso dei lavori, verrà presentata la piattaforma multimediale dell’Appello Donne e Media.
Saranno, inoltre, illustrati in anteprima i progetti che verranno attivati per la diffusione della policy di genere.
I lavori inizieranno alle ore 14.30 e, dopo i saluti, saranno introdotti dall’on. Silvia Costa, Presidente Commissione per la cultura e la formazione –Parlamento Europeo, e Gabriella Cims, Promotrice Appello Donne e Media e Blogger Huffington Post – Italia. Verranno illustrate quindi le proposte per un “un nuovo corso culturale” nei media.
La parola passerà quindi all’on. Giovanna Martelli, Consigliera del governo per le Pari Opportunità.
Elisa Manna, Responsabile Cultura Censis, autrice Libro bianco “Women and Media in Europe” – 2006, interverrà su ‘Il gap tra rappresentazione mediatica e realtà’.
Di ‘Tv pubblica e policy di genere’ parlerà il consigliere Rai Franco Siddi e altri membri del Cda.
Franca Audisio, Presidente nazionale AIDDA, approfondirà l’argomento ‘Imprenditrici e dirigenti di azienda: il prezzo degli stereotipi’.
Alberto Contri, Presidente Pubblicità e Progresso, parlerà di ‘Disparità salariale: ‘Punto su di te”, la campagna di genere di Pubblicità Progresso’.
Francesca Brezzi, Presidente GIO (Osservatorio Interuniversitario Studi di Genere), interverrà su ‘Ruolo della formazione per una cultura di genere’.
Elisabetta Mina, Istituto Autoregolamentazione Pubblicitari, approfondirà ‘Successi e ostacoli della regolamentazione’.
Successivamente focus sulle iniziative nel Lazio. Concettina Ciminiello, Assessora Regione Lazio alle Pari Opportunità, parlerà della proposta di legge della Regione Lazio.
Laura Tassinari, Direttore Generale Bic Lazio, presenterà ‘Donna forza8, innovazione e pari opportunità’.
Modera Raffaele Barberio, Direttore key4biz, autore della campagna web dell’Appello Donne e Media.
Le conclusioni saranno affidate a Francesca Bagni Cipriani, Consigliera Nazionale di Parità.
Appello Donne e Media è il network di associazioni nazionali e internazionali, delle rappresentanze professionali, degli organismi di parità, radunatosi attorno a specifiche proposte con l’obiettivo di una rappresentazione realistica e non stereotipata delle donne in tutti i mezzi di comunicazione.
E’ il network che ha elaborato e promosso la prima riforma di genere nella Tv pubblica, in vigore dal 2011. L’ampio consenso adunatosi attorno alle riforme proposte, con migliaia di adesioni ricevute, in primis quella dell’ex Presidente della Repubblica, raccolte in rete grazie alla campagna web lanciata dal quotidiano key4biz, ha sensibilizzato le istituzioni e reso possibile l’inserimento di 13 nuovi impegni nel Contratto di Servizio tra lo Stato e la Rai. La tv pubblica si è dunque impegnata a programmare “trasmissioni idonee a comunicare al pubblico una più completa e realistica rappresentazione dei diversi ruoli che le donne svolgono nella vita sociale, culturale ed economica del Paese, nelle istituzioni e nella famiglia”.
eGovernment delle donne: da Internet alle riforme. Appello Donne e Media è la storia si un successo in Rete
L’iniziativa si fonda sulla costatazione che il bagaglio culturale di una società è sempre più condizionato dai messaggi mediatici diramati attraverso le molteplici piattaforme tecnologiche. La convergenza ha conferito il potere dell’ubiquità ai contenuti, divenuti molto più presenti e pervasivi nella vita e nella formazione di ciascuno.
La percezione che una società ha delle donne, quindi la loro valorizzazione, si forma anche e soprattutto attraverso i mezzi di comunicazione. Su di essi occorre puntare l’attenzione per superare una cultura basata su stereotipi riduttivi e cogliere il potenziale di crescita che le donne possono offrire alla società, realizzando le pari opportunità in termini sostanziali, come sancito dalla Costituzione.
Le riforme proposte da Appello Donne e Media prefigurano una policy di genere che coinvolga tutti i mezzi di comunicazione, anche le Tv commerciali, la carta stampata, la pubblicità, i new media, prevedendo in sintesi: una specifica iniziativa della Tv pubblica, con l’attuazione della policy introdotta nel 2011; l’adozione di un Codice deontologico valido per l’intero comparto dei media; l’insediamento di un Comitato Donne e Media, in linea con gli altri paesi europei, come documentato dal libro bianco del Censis, “Women and media in Europe“; specifiche iniziative di formazione e diffusione del punto di vista di genere nei diversi settori della comunicazione; l’armonizzazione delle normative vigenti negli Stati Membri dell’Unione, con l’adozione di un unico Standard europeo, nel comparto Donne e Media.