I due segmenti più dinamici nel mercato Internet of Things, in tutto il mondo, sono la domotica o smart home e gli smart commercial buildings (edifici destinati ad uso commerciale). Secondo l’ultimo Rapporto di Gartner dedicato alle smart cities e l’Internet delle Cose, entrambi i comparti registreranno i tassi di crescita più elevati da qui al 2018.
A livello globale, entro pochi anni, il numero di oggetti connessi (connected things) tramite piattaforme Internet of Things, in ambiente smart city, raggiungerà la cifra di 3,33 miliardi. Il report “Forecast: Internet of Things — Endpoints and Associated Services, Worldwide, 2015“ di Gartner esamina il settore suddividendolo in più segmenti: i già citati smart home e smart commercial buildings, più la sanità, i trasporti, i servizi pubblici e l’energia.
“Apparecchi elettronici e reti Wi-Fi riempiranno ancora di più le nostre case – ha spiegato Bettina Tratz-Ryan, Research vice president di Gartner – rendendole interattive, sempre connesse, confortevoli e sicure. L’accesso integrato da casa a servizi e informazioni ci consentirà di vivere un’esperienza nuova in termini di vita domestica”.
Altro aspetto da non sottovalutare è il basso impatto ambientale di tale tecnologie e la capacità di lavorare in pieno regime di efficienza energetica: “Grazie ai sensori, alle reti interconnesse, all’automazione diffusa, alla possibilità di gestire tutto in remoto e in maniera personalizzata, i consumi si abbasseranno notevolmente a favore della low-carbon economy”.
“Se vuoi riscaldare casa decidi tu quando e come, se vuoi illuminare gli ambienti ci pensano i sensori ad accendere e spegnere le luci, se vuoi sapere a che ora passa l’autobus/treno per andare a lavoro ti avverte un’app, se vuoi conoscere i livelli di inquinamento dell’aria ti arriva la notifica di aggiornamento, se vuoi utilizzare la bicicletta per muoverti saprai con un click dove e come prelevare il mezzo presso le stazioni di scambio per il bike-sharing. Tutti saremo connessi con gli oggetti e tra di noi, la città vivrà una nuova era di trasformazioni per una migliore qualità della vita”.
Il mercato verticale smart home segnerà un incremento del 21% nel 2016, con 339,1 milioni di oggetti connessi (145 milioni nel 2015). Si tratta di applicazioni di tipo consumer e riguardano la vendita di smart tv, set-top-boxe di ultima generazione, servizi e applicazioni per l’automazione domestica (termostati, smart meters, sistemi per la sicurezza, sistemi per il controllo anche da remoto dell’illuminazione, apps per interagire con gli elettrodomestici e molto altro).
Il sorpasso della smart home sugli smart commercial buildings avverrà nel 2018, rispettivamente 1,073 miliardi di oggetti connessi contro 1,064 miliardi. Complessivamente, nel 2018 avremo 3,3 miliardi di oggetti connessi nel mondo, grazie all’Internet delle Cose e soprattutto allo sviluppo ulteriore progetti smart city in Europa, Nord America e Asia.