Icos Eric – Integrated Carbon Observation System (Sistema Integrato di Osservazione sul Carbonio) è pronta a partire. La nuova infrastruttura di ricerca pan-europea che ha l’obiettivo di fornire osservazioni di lungo periodo sui gas serra in tutta Europa, verrà inaugurata domani a Bruxelles.
Otto i membri fondatori di Icos Eric, ovvero Belgio, Francia, Germania, Italia, Olanda, Norvegia, Svezia, Finlandia (sede dell’ERIC), e Svizzera, che al momento fa parte dell’iniziativa in qualità di osservatore.
L’infrastruttura nasce dall’attività di numerosi ricercatori, molti dei quali italiani, che negli ultimi venti anni si sono occupati dei temi legati ai gas serra ed i cambiamenti climatici.
Il Ministero di riferimento per Icos in Italia è il Miur e sono diversi i centri di ricerca che partecipano alle attività della struttura; tra questi il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (Cmcc), le Università della Tuscia di Viterbo, di Sassari, di Padova, di Genova, Bolzano e l’Università degli Studi di Udine.
Il contributo italiano è rappresentato da numerose stazioni di osservazione e di rilevamento dati nelle tre componenti: atmosfera (con i siti di misura di Monte Cimone, Lampedusa, Potenza e Plateau Rosa), ecosistemi (con i siti di Castelporziano, Borgo Cioffi, Renon, Negrisia, Monte Bondone, Capodimonte, Arca di Noè, Bosco Fontana e Torgnon) e oceani (siti di Miramare, Paloma, E2M3A nel mare Adriatico e W1M3A nel mar Tirreno).
Per Robert-Jan Smits, Direttore Generale per la Ricerca e l’Innovazione presso la Commissione Europea, ‘E’ di importanza straordinaria che Icos abbia ottenuto lo status di Eric e che questo sia avvenuto proprio alla vigilia della COP21 di Parigi, portando un nuovo, chiaro, messaggio dell’Unione Europea circa i propri impegni sugli obiettivi che riguardano il tema delle emissioni’.