Ecobonus auto ‘tagliato’
Si passa dai 300 milioni di euro di risorse, presenti nella bozza di decreto fiscale di ieri, agli attuali 100 milioni di euro per il rifinanziamento dell’ecobonus automotive. Un taglio netto del 200%, per una misura che invece è fondamentale per promuovere la mobilità a zero/basse emissioni.
La misura, si legge sul sito del ministero dello Sviluppo economico, è stata inserita nel decreto fiscale approvato dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.
La ripartizione delle nuove risorse
La ripartizione delle misure è la seguente:
- 65 milioni di euro per incentivare l’acquisto di veicoli M1 compresi nella fascia di emissione 0-60 g/km CO2;
- 20 milioni per l’acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 o M1 speciali, di cui euro 15 milioni riservati ai veicoli esclusivamente elettrici;
- per i veicoli M1 compresi nella fascia 61-135 g/km CO2 sono invece stanziati 10 milioni di euro;
- 5 milioni di euro sono destinati all’acquisto di veicoli di categoria M1 usati con emissioni comprese tra 0-160 g/km CO2.
Grazie a questo incentivo in Italia la vendita di auto elettriche – 100% batteria, ibride e ibride plug-in – e più in generale di veicoli a basse emissioni di CO2 è andata aumentando enormemente, nel giro di un anno o poco più.
Auto elettriche, vendite in aumento grazie all’ecobonus
Nel cumulato delle vendite di auto, da gennaio a settembre del 2021, in Italia si è assistito ad un vero e proprio boom del mercato dell’elettrico: l’aumento delle ibride elettriche è stato del +322% rispetto allo stesso cumulato del 2019, del +1.200% per le ibride plug-in e del +500% per le 100% a batteria.
Taglio emissioni CO2 fondamentale per la transizione ecologica
La decarbonizzazione della mobilità privata e dei trasporti è peraltro uno dei pilastri individuati dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, per accelerare la riduzione delle nostre emissioni di gas climalteranti.
Nella sua “Proposta di piano per la transizione ecologica”, in cui rientra anche quella per il Piano nazionale energia e clima (Pniec), Cingolani ha messo al primo posto la riduzione diretta delle emissioni inquinanti delle industrie e dei trasporti.
L’obiettivo finale, ha ribadito ieri in audizione dinanzi alle Commissioni congiunte Ambiente di Senato e Camera, è realizzare “una correzione del mix energetico con circa il 72% di energia da rinnovabili al 2030 ed eliminare il 55% di emissioni di CO2 al 2030” e soprattutto per quest’ultimo punto il taglio delle emissioni di diossido di carbonio dal settore auto appare davvero come centrale per la.