Acqua dolce a costi bassissimi
Tirare fuori acqua potabile dal mare non è un’idea nuova, lo si fa da decenni e tutto sommato a costi molto contenuti. La vera novità è nell’impiego di materiali duraturi e facilmente reperibili, a bassissimo costo e utilizzabili in ogni contesto. Il MIT di Boston ha annunciato lo sviluppo di un dissalatore solare che è stato realizzato spendendo soli 4 dollari di materiali.
Il dispositivo, sviluppato assieme alla cinese Shanghai Jiao Tong University, è alimentato esclusivamente dal calore del sole e, a differenza di altri macchinari simili, ha funzionato per una settimana di fila producendo acqua dolce potabile e soprattutto senza presentare incrostazioni saline (il peggior nemico per il processo di dissalazione).
Il suo costo bassissimo lo rende perfetto per tutti quei Paesi che soffrono la scarsità idrica e hanno un’economia debole. Quattro dollari per costruire un dissalatore solare in grado di fornire acqua da bere ad una famiglia di quattro persone è un ottimo primo passo per uscire dalla crisi idrica, almeno per sussistenza.
L’oro blu a portata di mano
Molta dell’acqua oggi disponibile è inquinata o è fonte di malattie, poter contare su una fornitura idrica sicura e di qualità è quanto mai fondamentale per migliorare la vita di milioni di persone, in particolare nel continente africano.
Il dissalatore del MIT potrebbe essere utilizzato anche per trattare le acque reflue contaminate o per generare vapore per la sterilizzazione di strumenti medici, il tutto semplicemente sfruttando il calore generato dalla luce del sole.
Secondo stime delle Nazioni Unite, entro il 2050 più di 5 miliardi di persone rischiano di rimanere senz’acqua (nel 2018 era 3,6 miliardi). Negli ultimi 20 anni l’accumulo di acqua terrestre è diminuito di 1 centimetro ogni anno e ad oggi solo lo 0,5% è utilizzabile e disponibile come risorsa idrica dolce (fonte Organizzazione mondiale della meteorologia).
In meno di un secolo, inoltre, la domanda globale di acqua è aumentata del +600% e nel 2050 ci si attende che la richiesta di acqua aumenterà del +55% rispetto a oggi.