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Disinformazione, come evitarla: ecco gli strumenti utili. Il caso della guerra in Ucraina

Il problema della disinformazione e il caso Ucraina

Cinque anni fa, in questa rubrica, abbiamo condiviso alcuni strumenti e spunti per verificare una notizia appresa online: è davvero incredibile pensare quanto quel tema, in questi giorni, significhi cautelarsi rispetto ad iniziative di propaganda e disinformazione correlate agli eventi bellici in Ucraina.

La disinformazione, la divulgazione di notizie false, non ha a che fare con attività volte a mobilitare la propria popolazione o deprimere quella avversaria, ma – in qualche caso – a leggere ciò che troviamo sui siti e sui social media essendo consapevoli che talvolta, per fretta o per interesse, si mettono online foto, video e materiale falso per sfruttare l’emozione del momento: account Instagram come @livefromukraine e @POVwarfare con milioni di follower non hanno nessuna informazione presa sul campo, ma sono gestiti da un ragazzo americano che se ne serve per promuovere account Onlyfans e link a programmi di affiliazione.

Per questo è sempre buona regola non credere ad una notizia se non è pubblicata su almeno due fonti e privilegiare, in questo caso, i media locali come @KyivIndependent.

La borsa degli attrezzi per scovare fake news

Strumenti utili poi sono:

Dopo due anni di pandemia, abbiamo compreso quanto la condivisione di una notizia online sia in sè un atto di responsabilità: per questo motivo è ancora più opportuno considerarlo in questi delicati giorni di guerra.

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