La Ue sta pensando di introdurre una tassa sulle multinazionali americane, come Google, nell’ambito del nuovo Piano per la realizzazione del Mercato Unico Digitale (Single Digital Market).
Lo ha dichiarato il Commissario Ue alla Digital Economy, Günther Oettinger, in un’intervista al Wall Street Journal.
La famosa Google Tax di cui aveva già parlato nell’ottobre scorso nell’ambito del progetto di riforma del copyright. Un progetto che, come ben sappiamo, sarà un percorso a ostacoli.
Secondo Oettinger, al momento l’Europa è ‘perdente’ nel settore dell’Information technology ma la situazione potrebbe essere ribaltata con investimenti e creando condizioni di parità, un “level playing field“, per tutte le compagnie attive nel digitale.
La Commissione dovrebbe annunciare a maggio i prossimi piani.
“Tassare è un’opzione ma non è la soluzione decisiva“, ha commentato Oettinger, riferendosi al Mercato Unico.
Tuttavia alla domanda se Google potrebbe essere tassata in materia di diritto d’autore, la risposta del Commissario tedesco è stata diretta e senza mezzi termini: “Sì”.
Diritto d’autore in Spagna e Germania
Sul copyright sta ancora facendo discutere la nuova legge spagnola che costringe Google al versamento delle royalties agli editori spagnoli per il suo servizio Google News.
Una legge disapprovata dalla compagnia americana che per protesta ha chiuso il servizio che aggrega notizie nonostante la richiesta degli editori, di fronte al calo degli accessi sui loro siti, a trattare.
Il Mercato Unico Digitale è fondamentale per rilanciare l’economia in Europa.
“Ventotto mercati frammentati – ha osservato Oettinger – non vanno bene per gli investimenti, le startup, per la creazioni di nuovi posti lavoro e per gli utenti”.
Riguardo alle aziende tecnologiche straniere, ha indicato il Commissario Ue, “se operano sul mercato europeo, abbiamo alcuni strumenti per garantire che operino secondo le nostre regole”.
La privacy
Oettinger ha quindi criticato le aziende americane che entrano in Europa per “investire negli Stati membri con un basso livello di data protection e (estraggono) tutti i dati che possono avere sull’intera Ue”.
Il Commissario non ha precisato a quali Paesi si riferisse ma la Germania è tra quelli con un regime più severo.
La soluzione, ha detto Oettinger, è creare un unico pacchetto di regole europee in materia di tutela della privacy.
La riforma Ue
Parte cruciale del Piano, ha aggiunto, sarà quella di ammodernare le regole sul diritto d’autore al 21° secolo: le leggi attualmente in vigore, molto differenti da Paese a Paese, risalgono all’era dei dischi in vinile.
Diversi Paesi Ue hanno studiato il modo di tassare le tech company americane.
La Germania ha introdotto nuove norme che prevedono per Google il pagamento di royalties per la pubblicazione di brevi estratti di notizie (snippets) dei principali giornali tedeschi, lasciando però agli editori libertà di richiederne i pagamenti.
Il risultato è stato che Google si è rifiutato, facendo crollare gli accessi ai siti dei giornali e costringendo quindi gli editori ad accettare gratuitamente la pubblicazione su Google News.
Google e fisco
Le autorità tributarie francesi, intanto, sostengono che Google deve versare oltre 1 miliardo di euro per aver eluso le tasse d’oltralpe, bypassando il fisco e traghettando i profitti in Paesi con regimi fiscali agevolati.
Il sistema è il cosiddetto profit-shifting, usato da molte web company, contro il quale è già intervenuta la Ue, spingendo l‘Irlanda ad abolire dal 1° gennaio il famoso Double Irish.
Oettinger ha avvertito che senza una maggiore tutela dei diritti di proprietà intellettuale non ci sarà “nessuna prossima generazione di produttori creativi… si dovrà lavorare con Shakespeare e Goethe”.
Antitrust, per l’estate decisione su Google
Oettinger ha anche parlato del caso antitrust che coinvolge Google, ancora pendente presso la Ue e riguardante il possibile abuso di posizione dominante sul mercato della ricerca online da parte della compagnia americana.
Oggi alla Conferenza DLD a Monaco, alla presenza di imprenditori e investitori del mercato delle tecnologie, il Commissario ha annunciato che la Commissione spera di chiudere quest’anno il caso, prendendo una “decisione equilibrata“.
Il precedente accordo è saltato lo scorso anno dopo una presa di posizione molto forte da parte degli editori europei, per l’occasione è scesa in campo anche la News Corp di Rupert Murdoch.
“L’offerta della scorsa primavera non era davvero convincente…stiamo continuando a indagare, in modo approfondito, e speriamo di poter prendere una decisione equilibrata per metà anno“, ha indicato Oettinger.
“Google – ha aggiunto – deve fare maggiori offerte in modo da poter trovare un compromesso convincente”.
Il dossier è nella mani del Commissario responsabile per la Concorrenza Margrethe Vestager che ha preso il posto di Joaquin Almunia.
Contro Google, lo scorso novembre il Parlamento Ue ha approvato una controversa mozione, non condivisa da Oettinger, che prevede la scissione in due del gruppo, da una parte i servizi search e dall’altra quelli commerciali.
Il caso non è di facile soluzione ma stando alle dichiarazioni di Oettinger all’interno della Commissione si spera ancora di trovare un accordo.
Se la Ue diversamente dovesse procedere con accuse formali nei confronti di Google, come sperano i ricorrenti, per la sentenza ci vorranno anni.