Diritto all’oblio, Bing come Google. il motore di ricerca diMicrosoft si allinea alla nuova normativa europea in materia di diritto all’oblio, che consente ai cittadini Ue di chiedere la rimozione di contenuti dal motore di ricerca. Bing ha attivato un modulo ad hoc sul suo sito, che consente a chiunque di richiedere la rimozione delle indicizzazioni relative a dati personali.
E mentre Google ha registrato ben 70 mila richieste di cancellazione di link dal 30 giugno, data di attivazione del servizio di cancellazione dei contenuti per un totale di 250 mila pagine web, in Rete spunta un sito di protesta contro la censura del web, si chiama Hidden From Google che archivia tutti i link rimossi da Google in ossequio alle nuove regole europee sul diritto all’oblio.
Il sito è stato lanciato dallo sviluppatore web Afaq Tariq, da tempo impegnato per la trasparenza in Rete e contro la censura del web. Secondo Tariq la rimozione dei link dal motore di ricerca va annoverata come censura. Per questo invita gli internauti a caricare sul sito tutti i contenuti rimossi.“Questa lista è un modo per archiviare e tenere conto delle azioni di censura perpetrate online – scrive Tariq sulla homepage del sito – dipende dal lettore decidere se le nostre libertà vengono violate dalle recenti norme emanate dall’Ue”.
Dopo il prevedibile caos dei primi giorni dall’entrata in vigore delle nuove norme Ue, Google ha annunciato la nascita di un nuovo sito, messo a punto dall’azienda di Mountain View, su cui si trovano i nomi e le biografie di tutti i membri del Comitato istituito ad hoc sul tema e anche un modulo con il quale tutti gli utenti del web possono esprimere la propria opinione sul diritto all’oblio.