Questa primavera potrebbe rappresentare la svolta per la storia della televisione.
Facebook, Twitter e Yahoo! stanno investendo sempre più nei video in diretta, finora trascurati, e potrebbero ben presto invadere il terreno della tv tradizionale, minando un modello economico già fragile. Lo hanno già fatto negli USA YouTube e anche Hulu, ma ci sono altre novità.
Facebook ha svelato nuove funzionalità per il proprio servizio video ‘Live’ negli USA mentre il competitor Twitter ha annunciato un accordo per la distribuzione delle partite della National Football League (NFL).
A marzo Amazon ha lanciato il suo primo programma in diretta e Yahoo! ha avviato una partnership con la Lega di hockey (NHL) per la trasmissione dei incontri in tempo reale.
Con il nuovo ‘Live’, gli utenti di Facebook potranno navigare meglio tra i contenuti video, commentare e condividerli più facilmente e potranno farlo meglio anche i media.
L’obiettivo è quello di riuscire a trattenere quanto più possibile gli utenti sulla piattaforma, ma è anche un chiaro richiamo ai professionisti di grosso calibro perché rafforzino la loro presenza su Facebook.
I nuovi player dell’informazione su internet lo hanno capito e anche molto bene.
L’8 aprile, il sito BuzzFeed ha dimostrato, nel modo più chiaro possibile, il potenziale della diretta su Facebook.
Più di 730 mila utenti hanno assistito live all’esplosione di un cocomero sotto la pressione di un centinaio di elastici.
L’operazione aveva come unico scopo quello di creare un grande buzz ed è perfettamente riuscita.
Facebook vede la sua offerta da ‘una prospettiva diversa’ da quella proposta dalla tv tradizionale, ha dichiarato Fidji Simo, Responsabile del prodotto Live di Facebook.
Secondo Tim Mulligan, analista di MIDiA Research, i grandi network televisivi potrebbero presto distribuire su Facebook contenuti finora riservati ai canali tradizionali.
“Ci avviamo rapidamente a raggiungere il momento in cui la gente userà internet come principale medium per guardare contenuti video“, ha aggiunto.
La pubblicità online sarà sufficiente a sostenere un nuovo modello economico per le grandi reti se queste si impegneranno maggiormente nella distribuzione sui social network?
La diretta su Facebook al momento non porta nulla agli editori anche se il gruppo assicura che il modello cambierà.
“E’ difficile dire a che punto la gente desidera questi contenuti e se le società vogliono farli pagare“, ha dichiarato Brian Blau, analista di Gartner.
Per Mulligan, le reti sociali potrebbero creare dei bouquet di canali pay con il grande vantaggio di avere una copertura globale.
Brian Blau avverte però che la questione del fatturato non sarebbe comunque l’unico problema importante in caso di passaggio della tv di massa ai social network.
Bisogna puntare su un vasto pubblico. Potremmo vedere un giorno gli Oscar solo su internet?
Questa potrebbe essere una sfida tecnica.
Facebook e Twitter affrontano la questione della diretta da una prospettiva completamente nuova per loro: l’acquisto di contenuti.
Finora hanno infatti beneficiato di quelli forniti gratuitamente dagli utenti.
Twitter pagherà meno di 10 milioni di dollari alla NFL, briciole rispetto alle decine di miliardi di dollari spesi dai network per assicurarsi i diritti tv delle grandi competizioni sportive.
Ma questo contratto, così come quello tra Yahoo e NHL, è solo l’inizio e non è esclusivo.
Tim Mulligan non esclude che Facebook, Twitter o Amazon un giorno si piazzeranno come concorrenti frontali dei grandi canali tv sullo sport in diretta, ma c’è un grosso ostacolo.
“I diritti sportivi sono così frammentati“, sottolinea Mulligan.
“Se decidono di fare qualcosa di questa portata, penso che vorranno essere sicuri d’avere tutti i diritti”.
Per una rete sociale, questo significherebbe negoziare l’esclusiva mondiale per un unico canale di distribuzione. Una cosa mai vista finora.