Nessuna intesa lesiva della concorrenza. E’ quanto emerge nell’audizione finale del procedimento sul presunto accordo per la spartizione dei diritti televisivi 2015-2018 delle squadre di calcio di Serie A tra Sky e Mediaset che si è tenuta ieri a porte chiuse.
All’incontro erano presenti tutte le parti interessate, i due gruppi televisivi, la Lega Calcio e l’advisor Infront. Secondo indiscrezioni riportate dall’Ansa, i consulenti hanno sostenuto che l’indagine non ci sarebbe mai stata se l’Antitrust avesse fatto il suo dovere nelle giuste tempistiche.
Secondo la Lega, i contrasti tra Sky e Mediaset erano noti a tutti e l’Antitrust sarebbe dovuta intervenire preventivamente, assumendosi così la piena responsabilità della propria missione istituzionale. Infront, da parte sua, ha assicurato di aver fatto solo gli interessi della Lega Calcio.
Mediaset ha negato l’esistenza di un’intesa, ricordando che le due emittenti si fanno la guerra da anni, mentre Sky ha ricordato di aver fatto denunce chiare, formali e pubbliche e che tutto si è svolto sotto il controllo dell’Autorità.
“Siamo sereni, abbiamo affrontato una acerrima competizione fino alla fine e rispettato le regole. Certo, per il futuro auspichiamo riforme che rendano tutto più chiaro e trasparente”, ha commentato recentemente Andrea Zappia, amministratore delegato di Sky Italia.
Stando a quanto riporta ancora l’Ansa, l’Antitrust dovrebbe prendere una decisione entro 10 giorni, per poi trasmetterla all’Agcom, tenuta a dare il suo parere entro 30 giorni. Il verdetto dovrebbe arrivare quindi entro la fine di aprile. Se l’Antitrust dovesse ravvisare condotte lesive della concorrenza, arriverebbero multe milionarie, commisurate al fatturato delle aziende coinvolte. Non è escluso però che vengano sanzionati solo alcuni dei soggetti coinvolti, come la Lega che, qualora venisse riconosciuto un suo ruolo attivo nella vicenda, rischia di dover pagare alcune decine di milioni di euro.
A ottobre c’era stato un nuovo blitz della Guardia di Finanza negli uffici della Lega Calcio. La Procura di Milano sospetta la turbativa d’asta.
L’asta per i diritti tv della Serie A si è tenuta a giugno 2014: a Sky sono andate tutte le partite del campionato da trasmettere sul satellite per 572 milioni di euro mentre a Mediaset 8 squadre big per il digitale terrestre per 373 milioni di euro.
Sull’assegnazione dei diritti televisivi della Serie A lo scorso maggio l’Antitrust ha avviato un’indagine, ipotizzando possibili ‘accordi spartitori’ tra Sky e Mediaset. L’istruttoria si chiuderà entro il 30 aprile.
In quell’occasione, l’Ad di Sky, Andrea Zappia, era stato molto diretto sulla vicenda, spiegando che dal giugno 2014 la posizione del gruppo era moto chiara, “per i pacchetti A e B avevamo vinto noi”.
L’Ad aveva anche sottolineato che “Sky non ha quindi partecipato ad alcuna intesa e peraltro l’assetto dei diritti, a valle dell’assegnazione decisa dalla Lega, ha visto Sky particolarmente penalizzata rispetto ai risultati prefigurabili dopo l’apertura delle buste”.
Ricordiamo infatti che all’epoca non fu facile raggiungere l’intesta sui diritti di Serie A e l’assegnazione fu anticipata da una diffida da parte di Sky Italia che invitava la Lega al rispetto delle regole del bando e da una controdiffida di Mediaset.