Sky Italia intende recuperare i diritti della Champions League ed è pronta a fronteggiare Netflix sui servizi in streaming. Lo aveva già preannunciato l’amministratore delegato Andrea Zappia, dicendo che ‘In Italia Netflix troverà concorrenti agguerriti’. E così sarà.
La conferma arriva anche dalle dichiarazioni rilasciate da James Murdoch, presidente di Sky Italia e Ceo di 21st Century Fox, che ieri è stato a Firenze per presenziare a un’iniziativa dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori dove si teneva a battesimo la sedicesima edizione del progetto “Il Quotidiano in Classe”.
Intervento a tutto tondo quello di Murdoch Jr che va da Netflix alla situazione del mercato televisivo italiano, senza tralasciare i diritti tv calcio con un preciso impegno per quelli della Champions League, adesso nelle mani di Mediaset.
‘Porteremo la Champions League su Sky’
Riguardo proprio ai diritti tv della Champions League, che Mediaset si è assicurata pagando la cifra record di 700 milioni di euro per il triennio 2015-2018, Murdoch rispondendo alla domanda di uno studente ha garantito: “La prossima volta ci adopereremo per portarla a Sky Italia”. Poi scherzando ha aggiunto “Il mio direttore generale si lamenta che non gli avevo dato abbastanza soldi”.
Per Netflix stesse regole dei broadcaster
Netflix sbarcherà in Italia giovedì 22 ottobre. La piattaforma di video streaming ha già in serbo molte novità e anche una collaborazione con la Rai per la prima serie tv prodotta per l’Italia, Suburra.
“Netflix è una fantastica società”, ha commentato James Murdoch, precisando però che “dovrà concorrere come tutti e avere successo per un certo periodo: bisogna vedere se sarà duraturo”.
In altre parole, Murdoch Jr riconosce la forza innovativa di Netflix, ma sottolinea anche che dovrà riuscire a battere la concorrenza nel lungo periodo e soprattutto ‘concorre come tutti’.
Quest’ultimo punto apre a una riflessione più ampia.
I broadcaster chiedono da tempo un level playing field che garantisca un’equa concorrenza tra tutti gli attori in campo, specie con i cosiddetti OTT.
In questo contesto, vanno riviste non solo la direttiva sui servizi media audiovisivi ma anche le altre disposizioni in materia di comunicazioni elettroniche e diritto d’autore e l’approccio tenuto verso le piattaforme.
Ricordiamo, infatti, che ai sensi della direttiva SMAV, i broadcaster sono responsabili per i contenuti video che forniscono. Non così gli OTT, che sono invece sottoposti al regime molto meno stringente di responsabilità della direttiva eCommerce.
E mentre si attende che l’Italia si dia proprie regole, gli occhi restano puntati sulla riforma in atto nella Ue che in vista della realizzazione del Mercato Unico Digitale, dovrebbe anche stabilire nuove disposizioni che tutelino il mercato dei contenuti e assicurino una vera concorrenza.
L’offerta di Sky
Sky, dalla sua, è già pronta da tempo, avendo raccolto la sfida del web e in particolare dei servizi in streaming. Oltre all’accordo con Telecom Italia, che permette alla pay tv di portare i propri contenuti sulla fibra, si sta già muovendo sull’offerta online. A fine 2013 ha infatti lanciato Sky Online, un servizio streaming on-demand con film, serie Tv, sport, intrattenimento.
Ma c’è anche l’app Sky Go che permette agli abbonati di guardare sui propri dispositivi mobili l’offerta della piattaforma satellitare e c’è Sky on-demand che collegandosi a internet attraverso il decoder My Sky HD permette di accedere a 2.500 programmi, 900 film, collezioni speciali, serie Tv, documentari, programmi per bambini e produzioni esclusive.
E non finisce qui.
A maggio è stato presentato Sky Online Tv Box, un piccolo dispositivo che se collegato al televisore permette di accedere in streaming all’offerta della pay tv.
Pay tv, Italia secondo mercato in Europa
Murdoch a Firenze ha anche parlato della posizione di Sky sul mercato europeo. “L’Italia è stata un mercato difficile – ha detto -, ma per noi ora è il secondo mercato in Europa, e vedremo una grande crescita”.
Quando Sky è arrivata in Italia, ha ricordato Murdoch, il paese dal punto di vista del mercato televisivo “era in una situazione uguale a vent’anni prima, e noi abbiamo visto l’opportunità di creare una tv digitale del 21° secolo”.
Secondo il presidente di Sky Italia “i consumatori italiani meritano buona scelta e alta qualità”, e quindi “abbiamo grandi speranze che la nuova generazione di consumatori sarà sempre più esigente”.