Diritti tv della Serie A, il recente accordo Sky–Mediaset e il CdA del 9 aprile, molto atteso dopo l’attacco del fondo Elliott che ha chiesto agli azionisti un cambio di governance. Sono questi i temi caldi affrontati da Amos Genish, Ad di Tim, nell’intervista pubblicata oggi da La Stampa. Genish inizia subito a commentare l’intesa commerciale siglata la scorsa settimana da Sky e Mediaset: “Non sono d’accordo con chi dice che l’intesa renderà più difficile la convergenza prevista dal nuovo nostro piano industriale”, ha detto il 58enne manager israeliano. Oltre allo scorporo della rete, il piano strategico di Tim per il prossimo triennio punta sulla fibra in Ftth in 100 città e a triplicare i clienti Timvision. Sulla piattaforma Internet della telco l’Ad esplicita il desiderio di trasmettere la Serie A: “Mediapro ha ora ancora più interesse a dialogare con Tim sui diritti del calcio, perché l’accordo di venerdì rende possibile un nuovo scenario… Ho sentito che sono stati sorpresi dal patto Sky-Mediaset, tanto è vero che hanno sospeso la pubblicazione della gara”. Infatti la società cino-spagnola, che si è accaparrata i diritti di rivendita dei diritti tv della Serie A per un miliardo e 50 milioni, ha rimandato la presentazione dei pacchetti in vendita, prevista per ieri.
La Serie A su Tim Vision?
Dunque alla Stampa Genish ha ribadito il sogno di Tim, quello di portare il calcio sulla propria piattaforma “perché il grosso della pay-tv gira intorno al pallone”. E la Serie A sarebbe il volano giusto per farla decollare: “Non abbiamo cambiato idea. Valutiamo come avere un po’ di calcio su Tim Vision, in funzione della capacità di coprire adeguatamente i costi e della nostra base-clienti. Continueremo a parlare con Mediapro. E l’interesse è mutuo”, queste le parole del manager che attende quindi la pubblicazione da parte di Mediapro anche dei pacchetti ad hoc per piattaforma, in questo caso per Internet.
Tim dopo il CdA del 9 aprile
Nell’intervista, rilasciata a Marco Zatterin, Amos Genish si dice ottimista per il D-day, il 9 aprile quando durante il CdA Vivendi presenterà la lista per il consiglio di amministrazione, dopo le dimissioni dei suoi consiglieri per contrastare l’offensiva di Elliott. “Credo che sarà una squadra forte in cui il ‘presidente esecutivo’ sarà solo ‘presidente’. Con Arnaud de Puyfontaine, oltretutto, sono in perfetta sintonia”, ha assicurato l’Ad.
E in caso di sfiducia nei consiglieri? “Non avrei scelta”, ha risposto Genish senza giri di parole… ma lui prevede un altro scenario:
“Non è un’ipotesi realistica. Abbiamo un buon piano strategico e gli investitori lo sanno: ne ho visti 120 nelle scorse settimane, chiedono continuità del management e prospettive di reddito. Per questo ritengo che Vivendi sia in grado di conservare un ruolo influente nel board. Il migliore risultato sarebbe quello di avere 10 consiglieri, con Elliott e le minoranze con cinque. Sarebbe un board ricco, di larghe vedute. Quello che serve a Tim”.