Diritti Serie A, tutto da rifare. Il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso d’urgenza di Sky, che contestava la corretta applicazione dei criteri fissati dall’Antitrust in relazione al bando di gara di Mediapro per l’assegnazione dei diritti del calcio per il prossimo triennio 2018-2021. Secondo il giudice Claudio Marangoni il bando non è stato correttamente formulato sul fronte delle regole per la concorrenza, mettendo di fatto Mediapro in posizione di monopolio, inibendo la libertà degli altri operatori e costringendoli a pagare di più per i servizi televisivi.
Per il giudice, “i tempi ancora disponibili sembrano consentire la ripresa di una procedura di gara avente diversi contenuti nelle sue proposte di pacchetti”. Di certo le prime vittime di questo pasticcio sui diritti del calcio sono i tifosi, che non sanno ancora dove potranno vedere le partite con il campionato alle porte. Possibile che la prima partita del 19 agosto non abbia copertura televisiva.
Ora che succede
Adesso è Mediapro che deve rifare il bando (il terzo) e, soprattutto, presentare entro il 22 maggio la fideiussione di 1,2 miliardi di euro. Se non lo farà, si aprono due strade percorribili. La Lega, rispettando i parametri della legge Melandri, si riprenderebbe i diritti e con un partner (il canale della Lega) potrebbe seguire la strada del canale privato, anche se le big Juve e Roma sono contrarie.
Quel che è certo è che un eventuale canale della Lega dovrebbe assumere su di sé tutti i rischi d’impresa, con quel che ne consegue in termini di business in qualità di classico broadcaster (investimenti in infrastrutture, rete distributiva). La Lega sarebbe disposta ad assumersi un rischio di impresa (così alto) che è tipico dei broadcaster?
Tra l’altro, se sarà così, Sky è pronta a fare causa.
Una seconda via sarebbe quella di indire un nuovo bando e una nuova asta. Ma i tempi si allungherebbero. Molte squadre, soprattutto le medio piccole che in questo periodo si fanno scontare i proventi dalle banche, non sarebbero disposte ad aspettare. Ma potrebbe esserci anche una terza strada: nell’assemblea del 22 maggio il commissario Malagò potrebbe portare le offerte di Sky (750/800 milioni) e di Perform (140 milioni), ma i presidenti dovrebbero accettare una cifra inferiore rispetto al miliardo e 50 milioni di Mediapro.
Soddisfazione di Sky
Soddisfazione da parte di Sky, secondo cui la sentenza del Tribunale ha “fatto chiarezza a beneficio di tutti gli operatori”. La pay tv si è detta pronta a valutare un’offerta per i diritti tv per garantire il futuro del calcio italiano. Secondo l’emittente satellitare, “La decisione del Tribunale di Milano ha confermato che era necessaria una verifica dell’aderenza del bando di Mediapro alle leggi italiane, facendo chiarezza a beneficio di tutti i partecipanti e creando i presupposti per la definizione della procedura di assegnazione dei diritti 2018-21 della serie A. Sky ribadisce di essere pronta come sempre a fare la sua parte con un’importante offerta che possa dare certezza a tutti gli appassionati e allo stesso tempo garantire il futuro dei club e di tutto il sistema calcio”.
Il ricorso
La gara era stata congelata dopo che i giudici avevano accolto il ricorso d’urgenza di Sky. Gli spagnoli, che non hanno ancora depositato la fideiussione (La Lega ha prorogato i termini al 22 maggio) dopo aver offerto nel ruolo di intermediario 1 miliardo e 50 milioni l’anno per le partite e versato un acconto di 64 milioni, dovranno quindi riscrivere le regole di gara a offrire perché queste sono in contrasto con le disposizioni dell’Antitrust.
Se entro due settimane non arriverà la fideiussione di oltre un miliardo dall’intermediario spagnolo si apriranno nuovi scenari, con la Lega pronta a trattare con un altro player: “È di buonsenso aspettare queste due settimane anche se potrebbero non essere necessarie in quanto se Mediapro consegnerà la fideiussione, non c’è neanche bisogno di aspettare tutto questo tempo”, ha detto il commissario straordinario Giovanni Malagò.
“La scadenza del 22 maggio per la presentazione della fidejussione da parte di Mediapro vale ancora, oggi piu’ che mai”. Lo ha detto all’Ansa Giovanni Malagò, presidente Coni e commissario della Lega di A, dopo la decisione del Tribunale di Milano.
Sky in posizione di forza
Lo scenario peraltro era già mutato radicalmente dopo l’accordo a sorpresa del venerdì santo fra Sky e Mediaset, che ha costretto Mediapro a riformulare il bando eliminando l’offerta per piattaforma.
Sky si trova in posizione di forza, visto che da tempo orami Mediaset ha reso noto che il suo impegno per i diritti del calcio sarà sempre più “opportunistico”. La nuova vita di Premium, che oggi ha dovuto peraltro smentire le voci di chiusura entro il 31 luglio lanciate su Dagospia, deve sganciarsi dal pallone. In altre parole, Mediaset non si smuoverà dall’offerta massima già fatta trapelare per il prossimo triennio della Serie A, vale a dire 200 milioni.
Sky, Mediaset Premium e Perform sono in attesa degli eventi, ma anche Tim e Vodafone potrebbero essere interessate a pacchetti ad hoc per piattaforma, Internet e mobile: Perform al momento si è fermata a 100 milioni e Tim a 30. Gli OTT (Netflix, Amazon Google, Facebook & Co) non sembrano invece interessati al business del pallone italico.