Il lavoro intende analizzare il crescente percorso di giuridificazione della persona sotto il particolare profilo della deducibilità in contratto dei diritti immateriali della personalità. Tradizionalmente esclusi dall’ambito di esplicazione dell’autonomia privata, la prassi ha invece visto l’affermarsi di fattispecie di disposizione dell’immagine e del nome delle persone, in particolare nel campo, in senso lato, pubblicitario (si pensi agli accordi di sponsorizzazione e merchandising) e nel mondo dello spettacolo.
La più recente evoluzione tecnologica ha comportato una ulteriore evoluzione della giuridificazione della persona, attraverso la raccolta sempre più pervasiva dei dati personali effettuata, in particolare, in occasione dell’offerta di beni e servizi (si pensi all’offerta online di servizi “gratuiti” ma la cui erogazione è subordinata al consenso al trattamento dei dati).
La ricerca si propone dunque, dopo aver sottoposto a critica il dogma dell’indisponibilità dei diritti della personalità, di esaminare come la comune disciplina contrattuale debba declinarsi nel caso in cui oggetto del contratto siano gli attributi immateriali della persona e di sottolineare le differenze che necessariamente intercorrono tra le fattispecie, per così dire, più tradizionali di disposizione del nome e dell’immagine della persona e quelle di più recente emersione aventi ad oggetto la raccolta dei dati personali, in cui la logica di massa che sorregge lo sfruttamento dei dati e la sussistenza di una disciplina specifica in materia di trattamento impongono una riflessione diversificata.