Facebook, Twitter e Google secondo alcuni sono delle risorse, ma secondo molti altri una seria minaccia per la trasparenza e l’integrità dell’informazione, in Italia, come nel resto del mondo.
La sfida è ardua: cercare un punto di sintesi, rispettare il quadro normativo generale, remunerare i proprietari dei diritti, rendere concreto il diritto all’informazione (giusta, equilibrata, trasparente).
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con delega all’editoria, Andrea Martella, intervenendo al Festival della Tv e dei nuovi media a Dogliani, ha spiegato il punto di vista del Governo proprio sui mezzi di informazione, vecchi e nuovi, integrati ormai quasi totalmente alle nuove piattaforme digitali e online.
“Gli Over the top o OTT, come Google e Facebook, utilizzano un algoritmo a fini commerciali per fare circolare i contenuti e questo limita il pluralismo e fa aumentare le fake news”, ha dichiarato Martella.
“Bisogna trovare un nuovo equilibrio in cui non ci siano posizioni predominanti di alcuni a scapito di altri”, ha aggiunto il sottosegretario, secondo quanto riportato da Primaonline.it.
“Va riconosciuto un equo compenso al diritto d’autore, perché facendo così si fa un vero servizio ai cittadini, all’informazione e alla democrazia stessa”
“Bisogna tutelare i contenuti editoriali di qualità, il diritto d’autore e i giornalisti che li producono. È nell’interesse di tutti consentire che il mondo dell’informazione nel web possa essere affidabile, certificato e professionale”, ha precisato Martella.
Riguardo, infine, la direttiva europea sul copyright, il sottosegretario ha rassicurato la platea: “Il Governo ha già approvato la direttiva europea sul copyright, in questo momento è all’attenzione del Senato”.
Se gli Ott utilizzano contenuti editoriali devono pagare, in sostanza, come tutti gli altri. Va quindi trovato un equilibrio tra portatori di interesse, che non solo salvi il mercato editoriale, ma anche l’integrità dell’informazione e il pluralismo delle voci.
Nonostante le lentezze del meccanismo parlamentare, il Governo ha reso noto che entro la fine del 2020 anche in Italia la direttiva Ue sul diritto d’autore sarà legge.