36 esperti di salute mentale, scienziati sociali e docenti di fama internazionale si opporranno, in un articolo di prossima pubblicazione, al piano dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di classificare la dipendenza da videogiochi come patologia mentale.
L’articolo, intitolato “A Weak Scientific Basis for Gaming Disorder: Let us err on the side of caution“, sarà pubblicato sul Journal of Behavioral Addictions e metterà in discussione la proposta dell’OMS sui videogiochi, sostenendo quanto segue:
• “Rimane molta confusione, anche fra gli autori che sostengono la diagnosi, in merito a cosa sia, esattamente, la dipendenza da videogiochi.”
• “Riteniamo che la base di prove esistente sia di bassa qualità:”
• “Formalizzare un disturbo con l’intento di migliorare la qualità della ricerca trascura il contesto sociale non-clinico più ampio.”
• “Non vengono (ancora) impiegati standard scientifici robusti.”
• “Il panico morale potrebbe influenzare la formalizzazione e potrebbe aumentare come sua conseguenza.”
• Una dipendenza “dovrebbe essere stabilita chiaramente e inequivocabilmente prima di formalizzare nuovi disturbi nel sistema di classificazione delle patologie.”
Tra i sostenitori dello studio figura anche AESVI, Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani.