Il digitale è veramente il grande assente? Non possiamo che confermare l’articolo di Luigi Garofalo, pubblicato ieri su Key4biz. Cosa dovrebbero fare i partiti, i movimenti, le coalizioni? Certamente occuparsi della “società dell’informazione”, nella quale da anni già viviamo, ma che pare non essere diventata un “nuovo paradigma” per l’Italia e gli italiani.
Alcune idee e proposte:
- Il Parlamento dovrebbe istituire una commissione permanente per occuparsi in modo sistematico e completo di tutti i temi, gli argomenti, le problematiche della società dell’informazione, dell’amministrazione digitale, della sanità digitale, della scuola digitale, del commercio elettronico, del telelavoro, dei diritti digitali, dell’economia digitale, della robotica, dell’Intelligenza Artificiale, ecc.
- Il legislatore dovrebbe semplificare il Codice dell’Amministrazione digitale (avendo perso l’occasione della legge 124/2015, art. 1 lettera m) e renderlo un vero “Codice” con 15 articoli, rinviando tutto alle regole tecniche (tramite specifici decreti e non tramite linee guida che non sono state definite nell’attuale codice), introducendo un sistema di sanzioni/premi per gli enti pubblici che applicano il Codice e le regole tecniche nei tempi stabiliti;
- Definire e attuare un piano di interventi informativi e formativi sul digitale per i cittadini (fonti del diritto in rete; come conoscere ed esercitare i diritti digitali; come presentare istanze alle P.A.)
- Presa in carico da parte del nuovo Parlamento e del Governo delle analisi e delle conclusioni della Commissione d’inchiesta sul livello di innovazione e digitalizzazione delle P.A. (presieduta dall’on. Paolo Coppola; relazione finale dell’on. Enza Bruno Bossio).
- Riorientare il piano della scuola digitale coniugandolo con l’alternanza scuola/lavoro e nell’ottica della formazione permanente e lungo tutto il percorso di vita.
- Rafforzare la funzione e le iniziative di e-learning nelle università statali e non.
- Adozione di politiche per la qualità dell’informazione nei servizi informativi on line.
- Rafforzare l’opera del Garante della privacy per la protezione dei dati personali (anche a supporto dell’applicazione del regolamento UE 679/2016 sulla protezione dei dati personali).
- Definire politiche pubbliche sulla sicurezza informatica, sempre più necessaria per l’affermazione di un digitale sostenibile ed affidabile.
Quanti deputati e senatori saranno in grado di occuparsi (realmente e con competenza) del digitale nel nuovo Parlamento?
Per approfondire: