La creazione del Mercato Unico Digitale è la grande priorità della Commissione Juncker. Con 315 milioni di utenti europei che vanno su Internet tutti i giorni, la Commissione Europea è impegnata a creare un nuovo quadro normativo per la nascita di un continente connesso, senza barriere per il digitale. Questi alcuni dei temi del dibattito che si è tenuto oggi sulle prospettive di Mercato Unico (“How to connect the dots to a Digital Single Market?” organizzato da Vieuws.eu) che ha messo a confronto Roberto Viola, Direttore Generale della DG Connect, la Direzione Generale che fa capo al Commissario Ue alla Digital Economy,Günther Oettinger; Steven Tas, Chairman di ETNO; e Pilar del Castillo Vera, membro del Parlamento europeo responsabile del pacchetto Telecom. In questo articolo la posizione della industry delle Tlc, nelle parole di Steven Tas.
In altra parte del giornale proponiamo la sintesi dell’intervento di Roberto Viola.
“Le norme che regolano il settore Telecom sono superate e devono essere riviste – ha detto Steven Tas, presidente di ETNO – Serve un nuovo quadro di regole che valga per tutti i servizi digitali, senza per questo sottomettere le nuove piattaforme alle regole attuali delle Tlc”. Servono nuove regole, “che garantiscano ai consumatori lo stesso livello di protezione (dei loro dati ndr) indipendentemente dal provider (operatori Tlc ndr) e dalla piattaforma (OTT ndr) che li fornisce”.
C’è da dire, che attualmente i consumatori non sono del tutto consapevoli dei diversi standard di sicurezza applicati ai loro dati personali da parte delle telco e di altre piattaforme di comunicazione.
La revisione del quadro normativo delle Tlc in Europa “avrà un forte impatto sull’intera economia digitale e sulla società digitale in generale”, dice Tas, secondo cui peraltro l’ecosistema digitale della Ue è il più aperto del mondo.
Per quanto riguarda la concorrenza, aggiunge Tas, “oggi c’è una grande varietà di scelta nel settore Tlc, ma c’è bisogno di maggiori investimenti”. ETNO ribadisce la necessità di un nuovo quadro normativo, capace di incentivare gli operatori alla realizzazione dei nuovi network.
Per quanto riguarda il dibattito sulla net neutrality, “E’ necessario preservare la possibilità di differenziare i servizi – aggiunge Tas – per rispondere alle diverse esigenze dei consumatori e delle aziende. Bisogna trovare il giusto equilibrio”.
Sul fronte della Data Protection, servono regole semplici e orizzontali secondo ETNO. “Dobbiamo essere in grado di gestire la complessità – dice Tas – Ad esempio, il rapporto fra Tlc e settore dell’Auto, ci sono grandi opportunità, è ovvio che ci siamo molto lavoro da fare. Noi non dobbiamo solo fare un po’ meglio, ma avere l’ambizione di diventare una vera digital economy, bisogna puntare sull’interoperabilità anche nei servizi di eGov”.
L’Europa è l’area più aperta quando si parla di digital economy ecosystem, non ci sono restrizioni e non ce ne saranno nel campo dei dati, ma c’è bisogno di reciprocità anche nei confronti degli Usa, con cui è stato siglato un ‘umbrella agreement’.