La bulgara Maryia Gabriel, il nuovo commissario designato all’Economia digitale della Ue, sta per insediarsi salvo sorprese dell’ultima ora e prendere il posto di Guenther Oettinger, da qualche mese passato al Bilancio dopo l’addio dell’ex commissaria bulgara Kristalina Georgieva. Riempire la casella dell’economia digitale non sarà una passeggiata per la 38enne eurodeputata popolare, che due giorni fa durante l’audizione davanti alle commissioni industria e cultura dell’Europarlamento, che dovranno decidere oggi se ‘promuoverla’ nel nuovo ruolo o bocciarla, se l’è cavata bene, in attesa del responso finale. Molti avevano storto il naso di fronte al suo nome, vista la sua scarsa esperienza del mercato Tlc.
Di fatto, Gabriel è riuscita a dribblare abilmente e diplomaticamente, con risposte piuttosto vaghe, le domande più insidiose degli eurodeputati, preferendo non rispondere alle questioni più spinose come ad esempio la sua posizione sulle backdoors e i filtri ai contenuti da imporre a provider e app di messaggistica.
Durante l’audizione, durata tre ore, Gabriel si è allineata in toto sulle posizioni della Commissione Ue, in particolare su quelle del collega Andrus Ansip, vice presidente per il mercato unico digitale.
Per quanto riguarda la regolamentazione delle grandi piattaforme online, Gabriel ha scelto una posizione piuttosto neutrale, come lo è Ansip, senza esporsi troppo: “Nel quadro del dialogo che intratteniamo con le piattaforme online, c’è più spazio per misure (di autoregolazione ndr) volontarie”, ha detto Gabriel, aggiungendo che sul fronte della concorrenza, un approccio ‘caso per caso’ è migliore di una regolazione con la mano pesante.
A questo proposito, sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il Commissario alla Concorrenza Margrethe Vestager, che negli ultimi tempi è intervenuta con multe pesanti nei confronti di Facebook nel caso WhatsApp ed è in procinto di comminare una maxi sanzione da un miliardo a Google.
Dal canto suo, a proposito dell’algoritmo di Google, Gabriel ha detto in audizione che “non lo controllerò, ma voglio capire meglio come funziona” ribadendo la necessità di trovare dei compromessi e di “ulteriori discussioni”.
Parlando di blockchain, la nuova tecnologia sotto i riflettori del mercato, Gabriel ha poi chiuso dicendo di non “vedere le nuove tecnologie come una minaccia, ma a livello di Ue abbiamo dei principi e dei valori da rispettare”.
“L’orologio corre, due anni di mandato sono pochi, ne sono consapevole, per questo dare priorità per avanzare sarà la mia parola chiave” e questo “insieme al Parlamento, Commissione e Consiglio” Ue perché si tratta di “un dossier collaborativo”, ha sottolineato. “Avanzare insieme il più rapidamente possibile per non perdere tempo” è stato il suo leit motiv su tutti i temi chiave in discussione, dal geoblocking alla revisione del codice delle comunicazioni, dallo spettro alla revisione del copyright, dell’e-privacy e dell’audiovisivo.
Vedremo.