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Digital Single Market, ecco il (magro) bilancio a un anno dall’annuncio

Esattamente il 6 maggio 2015 il presidente della Commissione Jean Claude Juncker, insieme al commissario Guenther Oettinger, Commissario per l’Economia e la società digitale e Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale presentavano  la nuova strategia per il mercato unico digitale della Commissione Ue che comprendeva 16 azioni prioritarie suddivise in tre pilastri.

16 le priorità che l’Europa si era fissata di raggiungere entro il 2016: l’introduzione norme intese ad agevolare l’eCommerce transfrontaliero; la revisione del regolamento sulla cooperazione per la tutela dei consumatori; l’impegno a rendere più efficienti e accessibili i servizi di consegna dei pacchi; l’eliminazione del geoblocking; l’individuazione di potenziali problemi relativi alla concorrenza che possano incidere sui mercati europei del commercio elettronico; l’aggiornamento della legislazione sul diritto d’autore; la revisione della direttiva sulla trasmissione via satellite e via cavo; la riduzione degli oneri amministrativi che derivano alle imprese dai diversi regimi IVA; la presentazione di un’ambiziosa revisione della regolamentazione europea in materia di telecomunicazioni (coordinamento più efficace dello spettro radio; incentivi agli investimenti nella banda larga ad alta velocità; condizioni di concorrenza eque per tutti gli operatori del mercato; instaurazione di un quadro istituzionale efficace); riesame del quadro dei media audiovisivi; analisi dettagliata del ruolo delle piattaforme online ; revisione della direttiva e-privacy; proposta di un partenariato con l’industria sulla sicurezza informatica e di un’iniziativa europea per il libero flusso dei dati; individuazione delle priorità per l’elaborazione di norme e l’interoperabilità; elaborazione di una proposta per una società digitale inclusiva.

A distanza di un anno quindi, quali sono stati i risultati e cosa resta da fare?

Obiettivi raggiunti

A ottobre 2015, dopo due anni di trattative, il Parlamento europeo ha approvato il nuovo pacchetto telecomunicazioni che prevede:

Ad aprile 2016, dopo 21 anni dal varo della precedente direttiva e dopo oltre 4 anni di negoziati, il Parlamento europeo ha infine approvato:

Obiettivi da raggiungere

Gli obiettivi da raggiungere sono ancora tanti, molti di questi sono in forte ritardo rispetto alla tabella di marcia, e ciascuno ha un proprio peso specifico.

  1. assicurare un coordinamento più efficace dello spettro radio e definire criteri comuni a livello dell’UE per l’assegnazione dello spettro a livello nazionale;
  2. creare incentivi agli investimenti nella banda larga ad alta velocità;
  3. garantire condizioni di concorrenza eque per tutti gli operatori del mercato, vecchi e nuovi;
  4. instaurare un quadro istituzionale efficace.
  1. ridurre le disparità tra i regimi di diritto d’autore nazionali e a permettere un accesso online più ampio alle opere in tutta l’UE, anche mediante ulteriori misure di armonizzazione;
  2. migliorare l’accesso dei cittadini ai contenuti culturali online, sostenendo così la diversità culturale;
  3. sbloccare nuove opportunità per i creatori e per l’industria di contenuti;
  4. garantire che gli acquirenti di film, musica o articoli possano fruirne anche quando viaggiano nel territorio europeo;
  5. esaminare  il ruolo degli intermediari online per quanto riguarda le opere protette dal diritto d’autore;
  6. migliorare l’applicazione della legge nei confronti delle violazioni su scala commerciale dei diritti di proprietà intellettuale;
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