La spesa in soluzioni per l’intelligenza artificiale (IA) è in aumento in tutto il mondo, secondo stime IDC, e per la fine del 2019 è attesa raggiungere i 35,8 miliardi di dollari, il 44% in più rispetto all’anno precedente. Un trend inarrestabile, che potrebbe far lievitare gli investimenti in questa tecnologia fino a sfiorare gli 80 miliardi di dollari entro il 2022.
Tra i segmenti di mercato che più di altri vedranno crescere l’utilizzo di intelligenza artificiale troviamo il settore del retail, con 5,9 miliardi di dollari investiti in automazione, consulenti virtuali e robotica, e quello del customer service automatizzato, che potrebbe raccogliere più di 4,5 miliardi di dollari.
In una ricerca condotta da Forrester per THRON, “La gestione intelligente dei contenuti – Indagine 2019”, si è cercato di studiare quanto l’intelligenza artificiale possa essere utile nelle strategie di business dei brand. In base ai dati dell’indagine, applicando l’IA a foto, video e altri contenuti digitali, usati per interagire con i propri utenti, “le aziende riportano un aumento di nuovi clienti nel 23% in più dei casi”.
Ma non solo, un altro beneficio significativo è che le aziende, grazie a queste tecnologie, possono arrivare ad ottenere “un risparmio di tempo e costi e una migliore customer experience fino al 19% in più” di quanto ci si aspetterebbe.
Lo studio, effettuato su 210 decision maker di aziende con oltre 500 dipendenti e almeno 300 milioni di dollari fatturato, in Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia, avanza l’ipotesi che per l’anno in corso le massime priorità di marketing per le aziende saranno una maggiore coerenza tra l’esperienza del cliente e la promessa del marchio (40%), accompagnata dall’uso crescente di dati e analytics (39%) e dall’aumento della centralità del cliente (39%).
L’uso di contenuti digitali coinvolge trasversalmente vari ambiti e uffici aziendali e riguarda soprattutto digital marketing (67%), social media (58%), content marketing e eCommerce (56%), ma anche attività volte a migliorare la customer experience (47%), pubblicità e email marketing (40%), fino a progetti di formazione (36%), gestione delle anagrafiche dei prodotti (34%), relazioni con rivenditori e partner esterni (32%) e PR (30%).