L'intervista

‘Digital Core, competenze e trasformazione organizzativa. Le sfide delle imprese nell’era dell’intelligenza artificiale’. Intervista a Mauro Macchi (Accenture)

a cura di Paolo Anastasio |

Mauro Macchi, Presidente e Amministratore Delegato di Accenture Italia: 'L’accelerazione tecnologica deve essere interpretata al meglio per poter cogliere i futuri vantaggi competitivi di un’azienda e di una nazione'.

Cogliere le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale, indirizzando la trasformazione senza lasciarci travolgere dai suoi effetti ed evitare che l’evoluzione troppo rapida della tecnologia superi la capacità di gestirne gli effetti. È questa la sfida principale della fase che stiamo attraversando, e che spinge imprese e settore pubblico ad adattarsi e a ripensare il proprio modello organizzativo. Ne abbiamo parlato con Mauro Macchi, Presidente e Amministratore Delegato di Accenture Italia.

Key4biz. Nel suo ruolo Lei ha sicuramente accesso a un osservatorio privilegiato sui trend tecnologici delle imprese. Quali sono le tendenze dello scenario attuale?

Mauro Macchi. A fronte di tanta incertezza, generata da volatilità dei mercati, inflazione e tensioni geopolitiche, c’è un fattore che possiamo riconoscere come punto fermo: l’accelerazione tecnologica deve essere interpretata al meglio per poter cogliere i futuri vantaggi competitivi di un’azienda e di una nazione. La continua crescita dell’intelligenza artificiale dà una ulteriore scossa a questa accelerazione e completa quello che noi chiamiamo il Digital Core, cioè la combinazione di tre tecnologie: il Cloud (che è l’abilitatore), i dati (che guidano) e appunto l’intelligenza artificiale (che differenzia e differenzierà sempre di più i processi e i modelli operativi).

Key4biz. Che cosa vede nel prossimo futuro?

Mauro Macchi. Nel prossimo biennio, gli investimenti in tecnologia continueranno a crescere anche se in misura leggermente differente rispetto al biennio precedente. A fronte di un leggero calo sugli investimenti relativi alle infrastrutture tecnologiche (soprattutto nei paesi che hanno cavalcato più velocemente la prima ondata del Cloud), assisteremo a un aumento degli investimenti sullo sviluppo delle ‘app/applicazioni’ (nuove o con più moderne funzionalità).

Key4biz. Come si stanno muovendo le imprese sul fronte dell’intelligenza artificiale?

Mauro Macchi. Siamo in una fase di “sperimentazione”, di “adozione” anche se manca ancora una strategia adeguata che consenta di arginare i rischi e di sfruttare appieno le potenzialità. Nel 2023 l’adozione della Intelligenza Artificiale generativa è stata prevalentemente focalizzata sulla produttività, con alcuni miglioramenti dell’efficienza laddove le aziende cercano suggerimenti su come integrare le tecnologie di intelligenza artificiale nei loro processi di business attraverso specifici casi d’uso di settore. Nei prossimi due anni – fra il 2024 e il 2025 – le aziende vedranno i primi margini e ricavi dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale e questo guiderà ulteriormente la domanda sul cloud computing, sul miglioramento delle architetture dei dati e sullo sviluppo di nuove applicazioni. Il biennio 2026-27 sarà quello di adozione dell’Intelligenza artificiale su larga scala attraverso ulteriori ricavi/investimenti dalla migrazione in Cloud e dall’ulteriore modernizzazione delle App.

Key4biz. Come sta affrontando Accenture questa fase di cambiamento?

Mauro Macchi. Stiamo facendo leva sui tratti distintivi del nostro DNA: saper giocare di anticipo. Stiamo infatti rafforzando la presenza sul territorio con centri di competenze specializzati e siamo attenti alle opportunità di mercato. Ma non solo. Abbiamo lanciato un ambizioso programma di assunzioni per focalizzarci ulteriormente su nuove competenze, sincronizzando il cambiamento tra tecnologia, persone e modello organizzativo per guidare l’ecosistema, aggregando quindi le migliori tecnologie e competenze.

Key4biz. Quali sono le principali sfide che le organizzazioni devono cogliere in questo percorso?

Mauro Macchi. Direi, innanzitutto, il completamento del Digital Core, soprattutto accelerando in quei settori e ambiti dove la digitalizzazione oggi presenta importanti gap. Fondamentale, inoltre, sarà lavorare sull’allineamento delle competenze. In Italia stimiamo che nell’arco dei prossimi anni circa 9 milioni di lavoratori necessiteranno di riqualificazione (reskilling) e rotazione verso competenze in linea con i nuovi profili richiesti. Altro elemento importante è la trasformazione organizzativa, per rendere gli assetti attuali più flessibili, collaborativi e osmotici, in grado di favorire un apprendimento circolare, sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione. Infine, gli investimenti in sicurezza: la crescita dell’intelligenza artificiale comporterà l’aumento delle preoccupazioni delle persone e delle aziende per quanto riguarda la protezione/sicurezza dei dati e la privacy in ambienti e contesti controllati.

Key4biz. In questo scenario, quali sono i pilastri su cui Accenture basa la propria strategia per contribuire alla crescita del sistema Italia?

Mauro Macchi. Vogliamo, in primo luogo, promuovere una governance etica del cambiamento, che continui a tenere le persone e l’ingegno umano in un ruolo preminente e non subalterno alla tecnologia. Puntiamo, poi, ad accompagnare le organizzazioni italiane nel completare il proprio “digital core”: noi siamo un’azienda che “fa accadere le cose” attraverso progettualità concrete, veloci e misurabili. Facciamo leva sulla nostra attitudine pionieristica e la nostra capacità di elevare a scala grandi trasformazioni guidate dalla tecnologia, sia nelle aziende private che nel settore pubblico. Ci impegniamo a stimolare la collaborazione e il trasferimento di esperienze tra settore privato e settore pubblico, aiutando le organizzazioni a reinventarsi e a costruire velocemente le nuove competenze indispensabili a far fronte ai rapidi cambiamenti tecnologici.

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