Vivere la strada da motociclista significa confrontarsi ogni giorno con automobilisti che, oltre a non saper guidare, pretendono di parlare al telefono, chattare, scrivere SMS, consultare la posta elettronica, leggere messaggi su Facebook.
Le statistiche sugli incidenti, in cui spesso sono coinvolti gli utenti dei veicoli a due ruote e i pedoni, dimostrano che ormai il 50% dei sinistri è addebitabile alla distrazione dovuta all’uso di smartphone.
Per la verità, spesso chi è in auto pretende anche di fumare, di mangiare, di bere, di far pulizie nasali, mettere il rossetto, ecc., ovviamente tutto mentre è al volante e dovrebbe guardare la strada e preoccuparsi della propria incolumità e di quella degli altri.
Se per molte attività è necessaria una cultura diversa della guida, per le azioni tramite smartphone la soluzione potrebbe essere oltremodo semplice da adottare: in ogni vettura sarebbe sufficiente installare un disturbatore di frequenze (jammer) che si disattiva esclusivamente quando il telefono è collegato al vivavoce dell’auto, ormai onnipresente nella dotazione di base anche delle utilitarie.
Non si dovrebbe arrivare a tanto, dato che dovrebbero essere gli uomini a governare la macchina – e non queste ultime ad obbligarli a comportamenti virtuosi – ma di fronte a tanta stupidità si comprende bene la ragione per cui le grandi case automobilistiche si stiano dedicando con tanto impegno alla produzione di auto a guida autonoma.
Dove hanno fallito l’educazione stradale e le sanzioni, risolverà il problema il computer. Purtroppo.