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Critiche a Detroit: Become Human. Troppo violento ed esplicito?

Detroit Become Human

Detroit: Become Human, esclusiva PlayStation 4 in fase di sviluppo, è stata ferocemente criticata per una controversa scena mostrata alla Paris Games Week.

La sequenza di Detroit: Become Human in questione ritrae una scena dalle varie diramazioni in cui un padre tiene un comportamento violento e minaccioso con la giovanissima figlia.

Nel filmato, la protagonista Kara (un androide), si trova al centro di diverse scene in cui può agire per proteggere indirettamente la bambina. Le scene in questione dovrebbero variare in base alle scelte del giocatore e sembra chiaro che il confronto diretto non sarà un’opzione, probabilmente per le protezioni integrate nel software dell’androide che le impediscono di rivoltarsi contro esseri umani. In una delle possibile diramazioni, la bambina arriva a impugnare un’arma e sparare al padre.

“La scena è molto importante”, aveva dichiarato all’epoca un portavoce di Quantic Dream, studio di sviluppo del gioco. “Ci fa scoprire che kara è proprietà di un uomo, padre single di una bambina di nome Alice. Quando Alice è in pericolo, Kara prova l’impulso di disobbedire e rischiare la vita per salvarla”.

Andy Burrows, portavoce della NSPCC (National Society for the Prevention of Cruelty to Children), ha commentato così la scena: “Qualsiasi videogioco che banalizzi o normalizza abuso su minori, abbandono o violenza domestica a fini di intrattenimento, è inaccettabile”.

David Cage, direttore di Quantic Dream, aveva commentato così la scena durante la Paris Games Week: “Cerco di raccontare una storia importante, che trovo commovente, interessante ed emozionante. Il mio ruolo di creatore, forse, è anche dare alla gente qualcosa che non si aspetta. Se facessi il gioco che altri vogliono, farei il mio lavoro? Credo che quando il pubblico vedrà la scena giocando, nel suo contesto, la comprenderà. Non glorifico mai la violenza né inserisco nulla di gratuito, tutto deve avere un significato”.

Le associazioni di tutela dei minori, dal canto loro, sostengono che sequenze simili sono state create solo a fini di lucro e amplificheranno il fenomeno violenza. Dame Esther Rantzen, fondatrice di Childline, ha chiesto a Sony la rimozione della scena in questione o di ritirare il gioco (che non è comunque ancora in vendita).

La posizione di David Cage in merito sembra comunque inconciliabile con le richieste. “Ci sono cose che non farei mai”, ha dichiarato il designer. “Non realizzerei mai un gioco razzista o misogino. Ci sono dei limiti. Ma quando il significato di qualcosa non è nulla di cui vergognarsi, non ci sono limiti”.

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