l'orientamento

Democrazia Futura. Verso regole comuni per affrontare la crisi energetica?

di Flavio Fabbri, giornalista pubblicista, si occupa di transizione digitale ed energetica |

Francia e Italia strappano un sì al tetto al prezzo del gas a Germania e Olanda, ma solo se temporaneo, di ultima istanza e che non intimorisca i fornitori. Ok ad acquisti congiunti e agli aiuti di stato per famiglie e soprattutto imprese. Insomma, un sì al price cap fortemente condizionato.

Flavio Fabbri

Francia e Italia strappano un sì al tetto al prezzo del gas a Germania e Olanda, ma solo se temporaneo, di ultima istanza e che non intimorisca i fornitori. Ok ad acquisti congiunti e agli aiuti di stato per famiglie e soprattutto imprese. Insomma, un sì al price cap fortemente condizionato.

L’accordo di massima dei ventisette Stati dell’Unione europea sulle misure d’emergenza per affrontare la grave crisi energetica che sta attanagliando il continente è arrivato nelle prime ore della mattina del 21 ottobre.  Il nostro Premier uscente Mario Draghi, autore di un intervento definito “duro nei toni” contro il tergiversare delle istituzioni europee e il Presidente francese Emmanuel Macron sono riusciti a convincere Germania e Olanda che si poteva lavorare assieme su regole comuni e obiettivi concreti per contenere la deriva dei prezzi del gas e per applicare il price cap[1].

Il tetto al prezzo del gas in qualche modo si farà[2]. Si lavorerà su un meccanismo di correzione del mercato, come precisato nei documenti finali[3] e come ha spiegato in conferenza stampa la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, perché i prezzi dell’energia elettrica non possono essere stabiliti a partire da quelli del gas, che sono ormai alle stelle da diversi trimestri. Ma per ora quelli presi sono solo orientamenti temporanei – frutto di un compromesso non semplice, dopo le spaccature emerse in seno all’asse franco-tedesco – che saranno o meno confermati dalle decisioni che dovrà adottare il prossimo Consiglio europeo con i ministri responsabili in materia di energia.

Spagna e Portogallo hanno già fissato un tetto al prezzo del gas utilizzato per produrre energia a livello nazionale (grazie a un accordo raggiunto al Consiglio europeo nel marzo scorso) e la Francia è vuole espandere lo schema a livello dell’Unione.

Un sì a denti stretti, che dovrà essere vincolato a temporaneità e trasparenza, dovrà essere di ultima istanza (di natura emergenziale e transitoria, teso ad evitare il peggio) e soprattutto non deve mettere a rischio le forniture.

Un nuovo marketplace per il gas

Si provvederà a costruire un nuovo marketplace del gas, complementare al TTF di Amsterdam, che riflette l’andamento dei prezzi del gas naturale, mentre oggi le maggiori importazioni sono di gas liquefatto (Gnl), con conseguente squilibrio generale degli indici. Come dichiarato Ursula von der Leyen nella conferenza stampa che ha seguito la riunione:

“Nel frattempo, andremo a stabilire un meccanismo di correzione del mercato teso a limitare gli eventuali episodi eccessivi di salita dei prezzi del gas e per fare in modo che ci sia un chiaro ordine nella costruzione del mercato. Qui lavoreremo con i ministri dell’Energia per presentare una nuova proposta per rendere operativo questo meccanismo di correzione del mercato”,

Stabiliti in linea di massima gli acquisti congiunti tra gli Stati, obbligatori per una quota del 15 per cento  del volume totale degli stoccaggi dell’Unione. Spiragli anche per la possibilità di fare debito comune, ma su questo punto le distanze rimangono nette.

Orientamenti solo temporanei. Rinviate le decisioni al prossimo Consiglio energia

Altro punto chiave è la ricerca continua di regole comuni per tutti gli Stati dell’Unione. Nell’ultima settimana di ottobre 2022 il Consiglio dovrebbe adottare una proposta sulla proroga dello stato di crisi, che consentirà agli Stati membri di aiutare le proprie imprese, preservando nel contempo condizioni di equità nell’accesso ai mercati.

Aiuti di stato per famiglie e imprese

Per le famiglie, ma soprattutto le imprese, di ogni dimensione, e i comparti industriali, sono stati sbloccati aiuti di Stato per 40 miliardi di euro:

“In tal modo, gli Stati membri potranno aiutare le persone e le famiglie più colpite dalla crisi energetica, comprese le piccole e medie imprese. In particolare – ha precisato la Presidente della Commissione europea – tale misura servirà di più per sostenere le aziende, ma anche l’industria più grande”.

Qui si è cercato di invitare tutti i Governi a non muoversi in ordine sparso, con il pericolo che chi ha più risorse a disposizione prenda una strada diversa (con ovvio riferimento alla Germania e al suo piano da 200 miliardi di euro), generando squilibri nel mercato comune (e minacciando così la libera concorrenza).

I 27 hanno poi stabilito nuove regole per velocizzare e semplificare le procedure autorizzative al fine di accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e delle relative reti, anche con misure di emergenza.

Un ulteriore strumento a disposizione degli Stati sarà infine il REPowerEU, già approvato dalla Commissione e dal Consiglio, all’interno del quale sono previsti piani di investimento di carattere straordinario proprio per superare la crisi attuale e preparare l’Europa al mondo post-globalizzato, puntando sull’economia decarbonizzata, le fonti energetiche pulite e un più alto livello di competitività nei settori tecnologici più strategici.


[1] Flavio Fabbri, “Price cap, sarà temporaneo e non dovrà mettere a rischio le forniture. Von der Leyen: “40 miliardi di euro per aiutare le imprese”, Key4biz, 21 ottobre 2022. https://www.key4biz.it/price-cap-sara-temporaneo-e-non-dovra-mettere-a-rischio-le-forniture-von-der-leyen-40-miliardi-di-euro-per-aiutare-le-imprese/421099/.

[2] Si veda il comunicato stampa della Commissione europea, “Opening remarks by President von der Leyen ay the joint press conference with President Michel following the meeting of the European Council of 20 october 2022” https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/statement_22_6306.

[3] Segretariato generale del del Consiglio: “Riunione del Consiglio europeo (20 e 21 ottobre 2022) – Conclusioni” https://www.consilium.europa.eu/media/59743/2022-10-2021-euco-conclusions-it.pdf.

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