la sfida

Democrazia Futura. Le primarie democratiche in South Carolina: un test brillantemente superato da Biden

di Giampiero Gramaglia, giornalista, co-fondatore di Democrazia futura, già corrispondente a Washington e a Bruxelles |

A un mese dalle elezioni presidenziali americani, sempre più probabile la riconferma di Donald Trump e Joe Biden come sfidanti ufficiali per la Casa Bianca.

Giampiero Gramaglia

A un mese esatto dal super martedì che vedrà impegnati ben sedici Stati nelle elezioni primarie per la nomination per le elezioni presidenziali del prossimo novembre, le prime consultazioni confermano l’impressione iniziale, ovvero che ci si trovi di fronte di una campagna dall’esito scontato e cioè ci si incammini verso una probabile nuova investitura di Donald Trump e Joe Biden. 

Ce lo conferma il resoconto odierno di Giampiero Gramaglia de  “Le primarie democratiche in South Carolina: un test brillantemente superato da Biden”. L’attuale inquilino della Casa Bianca – scrive l’ex direttore dell’Ansa – ottiene il 96 per cento dei voti e si aggiudica tutti i 55 delegati dello Stato alla convention democratica d’agosto a Chicago – per ottenere la nomination, ce ne vogliono circa 2 mila -. I rivali di Biden, il deputato del Minnesota Dean Phillips e la scrittrice Marianne Williamson, si spartiscono le briciole restanti. I risultati non sono ancora definitivi, ma sono nettissimi. […] Il test delle primarie in South Carolina serviva alla campagna di Biden per verificare la persistenza del richiamo del presidente sull’elettorato nero, dopo che i sondaggi indicavano che una larga fetta di elettori neri fossero delusi dall’Amministrazione democratica. Da questo punto di vista, i risultati fanno tirare un sospiro di sollievo”.

####

1.Un test per il presidente Joe Biden[1]

Le primarie dei Democratici in South Carolina del 3 febbraio 2024 rappresentavano un test per il presidente Joe Biden, che è candidato alla nomination democratica e a un secondo mandato. E’ la prima volta che la South Carolina apre la stagione delle primarie democratiche, pur se, a gennaio, c’era stata la falsa partenza del New Hampshire.

Nel 2020, la South Carolina fu determinante nel lanciare la campagna di Biden, uscito malconcio dalle prime sortite nello Iowa e nel New Hampshire. Un po’ per questo, e un po’ la sua maggiore diversità, lo Stato del Sud è stato questa volta designato ad aprire le consultazioni democratiche.

A sfidare Biden, il deputato del Minnesota Dean Phillips e la scrittrice Marianne Williamson che, nelle primarie statali del New Hampshire, che non assegnavano delegati alla convention, hanno rispettivamente ottenuto il 21 per cento e il 4 per cento delle preferenze.

I delegati in palio in questa prima consultazione per i democratici sono 55, proporzionalmente divisi, con una soglia minima del 15 per cento. Le primarie repubblicane in South Carolina sono, invece, in programma il 24 febbraio.

L’esito del voto si presentava significativo per due dati: l’affluenza alle urne, che darà segnali sull’entusiasmo o meno con cui i democratici sostengono Biden, e l’affluenza dei neri, dove, rispetto al 2020, s’è affievolito il sostegno a Biden. Ma la mancanza di rivali – né Phillips né Williamson sono competitivi – stimola poco gli elettori ad andare alle urne.

Nel 2020, la corsa democratica era stata molto più animata: Biden ottenne il 49 per cento delle preferenze, davanti al senatore del Vermont Bernie Sanders e all’ex sindaco di South Bend, Indiana, Pete Buttigieg.

Su scala nazionale, un nuovo sondaggio, stavolta della Cnn dava Donald Trump in vantaggio su Biden 49 per cento a 45 per cento: un risultato opposto a quello realizzato alla vigilia del voto dalla Quinnipiac University. I due sondaggi, invece, concordano sul fatto che la rivale superstite di Trump, Nikki Haley, avrebbe contro Biden partita più facile dell’ex presidente.

Una netta maggioranza dei potenziali elettori non è contenta della prospettiva di una rivincita tra Biden e Trump. […]

In questo contesto si è svolta la consultazione sabato 3 febbraio che ha aperto ufficialmente la stagione delle primarie democratiche

2.Biden stravince in South Carolina, “batterò di nuovo Trump”[2]

Il presidente Joe Biden, candidato alla nomination democratica e ad un secondo mandato, stravince le primarie in South Carolina. La South Carolina è uno Stato dove il voto delle minoranze, specie dei neri, conta di più rispetto allo Iowa e al New Hampshire, Stati essenzialmente bianchi.

Il test è stato brillantemente superato  L’attuale inquilino della Casa Bianca ottiene il 96 per cento dei voti e si aggiudica tutti i 55 delegati dello Stato alla convention democratica d’agosto a Chicago – per ottenere la nomination, ce ne vogliono circa 2 mila -.

I rivali di Biden, il deputato del Minnesota Dean Phillips e la scrittrice Marianne Williamson, si spartiscono le briciole restanti. I risultati non sono ancora definitivi, ma sono nettissimi. […]

Le primarie repubblicane previste il 24 febbraio

La prossima tappa è il Nevada: martedì 6 febbraio, primarie democratiche; giovedì 8, caucuses repubblicani Il calendario delle primarie ripassa, poi, dalla South Carolina il 24 febbraio, dove i repubblicani avranno un match probabilmente decisivo per la sopravvivenza della candidatura di Nikki Haley, governatrice dello Stato per due mandati, ma nettamente staccata nei sondaggi da Donald Trump, battistrada nella corsa alla nomination. Tre giorni dopo il 27 febbraio, il Michigan ospiterà le primarie democratiche, mentre i caucuses repubblicani si svolgeranno il 2 marzo. Fino ad arrivare al Super Martedì, il 5 marzo 2024, quando voteranno sedici Stati.

La vittoria di Biden in South Carolina non è assolutamente una sorpresa, ma non erano affatto scontate le dimensioni da plebiscito.

“Il popolo della South Carolina ha parlato e non ho dubbi che ci abbia messo sulla strada per vincere di nuovo la presidenza e sconfiggere ancora una volta Donald Trump“,

ha esultato il presidente candidato subito dopo la vittoria ringraziando lo Stato e soprattutto l’elettorato afro-americano.

“La posta in gioco in queste elezioni non potrebbe essere più alta – ha sottolineato Biden -. Ci sono voci estremiste e pericolose per l’Unione guidate da Trump e determinate a dividere il nostro Paese e riportarci indietro. Non possiamo permettere che questo accada … Abbiamo fatto molta strada negli ultimi quattro anni, con l’America che ora ha l’economia più forte al mondo e l’inflazione più bassa di qualsiasi altra grande economia. Continuiamo ad andare avanti. Finiamo quello che abbiamo iniziato, insieme”, ha spronato il presidente.

L’importanza per Joe Biden del voto dei neri in South Carolina e il sostegno a Donald Trump della destra israeliana

Il test delle primarie in South Carolina serviva alla campagna di Biden per verificare la persistenza del richiamo del presidente sull’elettorato nero, dopo che i sondaggi indicavano che una larga fetta di elettori neri fossero delusi dall’Amministrazione democratica. Da questo punto di vista, i risultati fanno tirare un sospiro di sollievo. Contemporaneamente Biden per il secondo anno consecutivo, salterà l’intervista del Super Bowl, una tradizione piuttosto recente. La motivazione ufficiale è che il presidente non vuole “annoiare” con la politica gli appassionati di football americano. Secondo quanto riferiscono alla Cnn fonti informate, la realtà sarebbe che i suoi consiglieri non vogliono che appaia in difficoltà di fronte a milioni di americani.

“Vogliamo che gli spettatori si divertano a guardare ciò per cui si sono sintonizzati: il gioco”,

spiega il direttore delle comunicazioni della Casa Bianca, Ben LaBolt. L’intervista pre-partita al presidente risale al primo anno di mandato di Barack Obama, il 2009.

Anche Trump la saltò una volta.  L’ex presidente gode del sostegno dell’ala destra del governo israeliano. Se l’ex presidente Donald Trump fosse al potere,

“la condotta Usa nella guerra a Gaza sarebbe completamente differente”.

Lo ha detto il ministro israeliano della Sicurezza nazionale e leader della destra radicale Itamar Ben Gvir in una intervista al Wall Street Journal.

“Invece di darci pieno appoggio – ha spiegato Ben Gvir -, Joe Biden è impegnato a portare aiuti umanitari e benzina a Gaza”, aiuti che vanno “ad Hamas”.

Il ministro ha così confermato che la destra israeliana guarda con favore all’ipotesi di un ritorno alla presidenza di Trump con Usa 2024.


[1] Scritto per The Watcher Post, 3 febbraio 2024.  https://www.giampierogramaglia.eu/2024/02/03/usa-2024-275-south-carolina/

[2] Scritto per The Watcher Post 4 febbraio 2024. Cf. https://www.giampierogramaglia.eu/2024/02/04/usa-2024-274-biden-stravince/

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz