Memorie

Democrazia Futura. In ricordo di Alessandro Rovinetti (1942-2021)

di Giorgio Pacifici, sociologo dell’innovazione tecnologica, saggista, docente universitario e manager, e Pieraugusto Pozzi, ingegnere autore di ricerche, saggi e rapporti sul mondo digitale e le tecnologie dell’informazione |

Civil Servant con la missione di formare una Repubblica di cittadini informati, consapevoli e partecipativi

Pieraugusto Pozzi

Sempre nella rubrica Memorie nostre, Pieraugusto Pozzi e Giorgio Pacifici rievocano a due mesi dalla morte la figura di Alessandro Rovinetti (1942-2021) definito nell’occhiello “Civil Servant con la missione di formare una Repubblica di cittadini informati, consapevoli e partecipativi”. “Sapeva dialogare con chi era dislocato su posizioni diverse a vantaggio della cosa pubblica e, quasi certamente, proprio questa capacità dialogica, dialettica e di comunicazione, lo aveva indirizzato successivamente a impegnarsi in una scommessa formidabile. Quella di innovare la macchina della comunicazione pubblica delle Amministrazioni, avendo la responsabilità, in particolare, di operare nell’Amministrazione Comunale di Bologna.”. Ossrvano più avanti: “su questo mondo incombevano il tornado Internet e il diluvio digitale.

Giorgio Pacifici
Giorgio Pacifici

Una sfida tecnologica che Rovinetti e il Comune di Bologna cercarono subito di accettare e di indirizzare in senso democratico e partecipativo, attivando la rete civica Iperbole e i suoi servizi a vantaggio dei cittadini: dalla posta elettronica ai primi embrionali servizi online, ovviamente limitati nelle prestazioni dalle infrastrutture di rete effettivamente disponibili a quel tempo”. Rievocata la sua collaborazione a numerose iniziative promosse dal Forum per la Tecnologia dell’Informazione, Pozzi e Pacifici dichiarano in conclusione: “avremmo ancora bisogno della sintonia istintiva con il sentire popolare, dei ragionamenti e delle battute taglienti di Alessandro, uomo spigoloso e di carattere, perennemente orientato all’innovazione e all’azione”.

Alessandro Rovinetti (1942-2021)

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Uno dei protagonisti della stagione della comunicazione pubblica e istituzionale tra gli ultimi decenni del Novecento e gli anni Duemila, Alessandro Rovinetti, ci ha lasciato il 27 agosto 2021. Alessandro era un vero interprete della storia del Novecento però capace di percepire il nuovo orizzonte tecnologico e culturale che si profilava. Formatosi nella stagione politica delle convinzioni e delle appartenenze forti, era diventato, in età molto giovane per quei tempi, Capo di Gabinetto del Sindaco di Bologna Renato Zangheri.

Sapeva dialogare con chi era dislocato su posizioni diverse a vantaggio della cosa pubblica e, quasi certamente, proprio questa capacità dialogica, dialettica e di comunicazione, lo aveva indirizzato successivamente a impegnarsi in una scommessa formidabile. Quella di innovare la macchina della comunicazione pubblica delle Amministrazioni, avendo la responsabilità, in particolare, di operare nell’Amministrazione Comunale di Bologna.

Rovinetti affrontava peraltro sempre la questione in prospettiva nazionale (anche assumendo incarichi associativi di rilievo nell’Associazione della Comunicazione Pubblica e nel Forum per la Tecnologia dell’Informazione) ed europea (nella Federazione FEACP e nel COM-PA, Salone europeo della comunicazione pubblica).

Un impulso che portò, normativamente fra il 1993 ed il 1994, all’istituzione in ogni Amministrazione degli Uffici per le Relazioni con il Pubblico (URP) e del ruolo dei comunicatori pubblici. Contesto normativo e attuativo che necessitò dell’appoggio di politici avveduti: a livello locale (Renzo Imbeni, Walter Vitali, Stefano Bonaga, Domenico Pellicanò), nazionale (Sabino Cassese, Franco Bassanini) e della collaborazione con innovativi manager pubblici (Bino Olivi, Carlo Troilo, Gerardo Mombelli, Stefano Rolando).

Impegnato su questi vari fronti, nel lavoro di tutti i giorni, Rovinetti, si poté valere di una squadra affiatata e operosa formata soprattutto da donne. Nel Comune di Bologna Leda Guidi, ancora oggi presidente dell’Associazione della Comunicazione Pubblica, Catia Merighi e Viviana Dozza, e, nella stessa Associazione, Massimiliana Baumann. Alessandro era in definitiva il prototipo di quell’intellettuale-professionista novecentesco di lungo corso e di grande esperienza realmente in grado di mediare tra la funzione di indirizzo politico e le esigenze dei cittadini.

Ascoltando le loro richieste e comunicando loro ciò che l’Amministrazione faceva.

E prontamente disponibile ad offrire l’inestimabile know-how maturato sul campo ai colleghi comunicatori e al mondo dell’Università, assumendo incarichi di docenza in diversi atenei.

In un primo bilancio, in un’intervista rilasciata a Prima Comunicazione, diceva:

“Sono già passati dieci anni […] nel 1993 nacquero gli Urp, Uffici per le relazioni pubbliche. Una sigla che sembra un’esclamazione di stupore ma fu un salto notevole […] Diventò obbligatorio informare i cittadini dei diritti acquisiti”[1].

Su questo mondo in divenire ma ancora abbastanza stabile, nel quale gli sforzi politico-professionali cercavano di adempiere, in fondo, al mandato costituzionale di formare una Repubblica di cittadini informati, consapevoli e partecipativi, la funzione pubblica aveva ancora la sua centralità e la nozione di servizio pubblico era ancora chiaramente rintracciabile.

Ma su questo mondo incombevano il tornado Internet e il diluvio digitale. Una sfida tecnologica che Rovinetti e il Comune di Bologna cercarono subito di accettare e di indirizzare in senso democratico e partecipativo, attivando la rete civica Iperbole e i suoi servizi a vantaggio dei cittadini: dalla posta elettronica ai primi embrionali servizi online, ovviamente limitati nelle prestazioni dalle infrastrutture di rete effettivamente disponibili a quel tempo. Bologna città digitale[2], che curammo insieme a lui nel 1999, fu il titolo del breve saggio che conteneva la traccia strategica ed operativa dei progetti digitali in corso. Nonostante il cambio, epocale per la città di Bologna, del colore politico dell’Amministrazione (nel 1999 fu eletto Sindaco per la prima volta un esponente del centrodestra Giorgio Guazzaloca), Rovinetti seppe far comprendere a tutti che l’organizzazione efficiente ed efficace della comunicazione pubblica e la sfida della digitalizzazione non erano progetti di parte ma una vera necessità, strategica ed operativa, per l’Amministrazione.

Oggi, in un mondo pervaso dalla comunicazione digitale, nella quale la moltiplicazione delle sorgenti informative crea tendenze e scie digitali talvolta opache, sciami digitali e infodemia, la valenza e la potenza della comunicazione pubblica e istituzionale sembrano quasi inibite e non facilmente distinguibili. E quindi devono essere ripensate, come cercammo di argomentare diversi anni fa, sempre insieme a lui e in una prospettiva europea, in un paio di volumi usciti nel 2006 e nel 2008 nella collana che curavamo presso Franco Angeli in veste, rispettivamente, di Presidente e Segretario Generale del Forum per la Tecnologia dell’Informazione: Reinventing Governance through ICT and Public Communication[3]; eGovernance and Public Communication for an inclusive eSociety[4]). Ecco perché avremmo ancora bisogno della sintonia istintiva con il sentire popolare, dei ragionamenti e delle battute taglienti di Alessandro, uomo spigoloso e di carattere, perennemente orientato all’innovazione e all’azione.

Addio Alessandro, hombre vertical.


[1]Vedilo online in https://www.primaonline.it/2008/12/17/62753/comunicazione-e-pubblicita-compa-il-salone-della-comunicazione-pubblica/.

[2] Giorgio Pacifici, Pieraugusto Pozzi e Alessandro Rovinetti (a cura di), Bologna città digitale; in collaborazione con l’Associazione italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale;  Milano, Franco Angeli, 1999, 160 p.

[3] Giorgio Pacifici, Pieraugusto Pozzi, Alessandro Rovinetti; Reinventing governance through ICT and public communication; introduced by Josep Borrell Fontelles and Luigi Nicolais; with the high patronage of the European Parliament, Franco Angeli, Milano, 2006, 144 p.

[4] Giorgio Pacifici, Pieraugusto Pozzi, Alessandro Rovinetti, Massimiliano Cannata (eds.), eGovernance and Public Communication for an inclusive eSociety; introduced by Luigi Nicolais, Milano , Franco Angeli, 2008, 256 p.

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