Subito dopo il nostro Garante Privacy italiano, anche quello della Corea del Sud ha avviato un’inchiesta sul trattamento dati da parte di DeepSeek, la app cinese di AI emula di ChatGPT che ha lanciato il suo servizio questa settimana creando il panico a livello globale. Anche il Garante francese (CNIL) e quello irlandese hanno fatto richiesta di informazioni sull’uso dei dati da parte dell’azienda cinese.
Baraonda DeepSeek
DeepSeek sostiene che il suo chatbot R1 raggiunge la stessa performance dei principali player americani dell’AI ma ad un costo irrisorio rispetto agli investimenti multimiliardari delle aziende Usa.
La notizia ha suscitato un vero pandemonio in borsa, con il titolo Nvidia che nella sola giornata di lunedì ha ceduto il 17% a New York, bruciano 590 miliardi di dollari in una sola seduta.
“Abbiamo intenzione di presentare la nostra richiesta scritta già venerdì per ottenere informazioni su come DeepSeek gestisce i dati personali”, ha detto all’AFP un funzionario della Commissione sudcoreana per la protezione delle informazioni personali, senza però fornire ulteriori dettagli.
Cosa fa DeepSeek con i dati per ‘addestramento dell’AI?
Secondo i funzionari, la Commissione per la protezione delle informazioni personali (PIPC) del Ministero degli interni di Seul ha inviato notifica di un’indagine ufficiale alla sede centrale di DeepSeek in Cina, richiedendo informazioni dettagliate sulla policy della startup sulla raccolta di dati personali.
La PIPC vuole sapere in che modo DeepSeek utilizza i dati personali dei cittadini sudcoreani per scopi di formazione e addestramento dell’AI.
La decisione arriva in risposta al rapido aumento degli utenti sudcoreani di DeepSeek e alle crescenti preoccupazioni sui potenziali rischi per la privacy.
La reazione degli Usa
I principali organi di informazione internazionali hanno riferito che istituzioni governative e aziende in tutto il mondo stanno limitando l’accesso a DeepSeek per timore di fughe di dati e violazioni della privacy.
Secondo l’informativa sulla privacy di DeepSeek, l’azienda raccoglie varie forme di informazioni personali, tra cui nomi degli utenti, date di nascita, indirizzi e-mail, numeri di telefono e password per la formazione del modello AI.
L’azienda raccoglie anche modelli di input da tastiera, dati audio, file caricati e cronologie delle chat. La politica stabilisce che DeepSeek si riserva il diritto di condividere tali dati con le forze dell’ordine e le agenzie pubbliche a sua discrezione. I dati vengono conservati su server in Cina.