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Decreto rinnovabili, Zanchini (Legambiente) ‘Tutelare l’idroelettrico per l’energia green’

Key4biz, insieme a CimsCom, lancia una piattaforma di discussione sul settore idroelettrico raccogliendo i commenti e le reazioni degli stakeholder al Question time del ministro Di Maio in Senato.

Pubblichiamo il primo intervento di Edoardo Zanchini, Vicepresidente Legambiente.

L’idroelettrico è una risorsa da portare nel futuro e pertanto non può essere trattata come un problema. Grazie all’idroelettrico abbiamo il 15% circa dell’energia complessivamente prodotta in Italia. Dobbiamo riuscire a non perdere questo importante apporto facendo in modo, al contempo, che l’utilizzo di una risorsa delicata come l’acqua, in una prospettiva di cambiamenti climatici come quella che stiamo vivendo, non metta in crisi il sistema. Occorre tener presente che l’acqua ha utilizzi diversificati che vanno a rispondere a plurime esigenze, dall’agricoltura all’uso urbano, alle necessità d’emergenza come in caso di incendio.

Produzione di energia idroelettrica, trovare regole, ma anche incentivi adatti

La produzione di energia idroelettrica è parte di questi usi e può essere ben gestita. Occorre riuscire a trovare le regole ma anche gli incentivi adatti, tema affrontato nel dibattito sul Decreto concertato tra Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero dell’Ambiente e che ora è al vaglio della Conferenza Unificata Stato Regioni. Il nostro auspicio è che si rafforzi sempre più il dialogo con i territori per fare in modo che ci sia più consapevolezza e condivisione delle sfide che abbiamo di fronte e delle scelte politiche e industriali che mettiamo in campo per farvi fronte, da cui deriveranno gli assetti futuri dell’intera produzione energetica. Gli impianti che rispettano l’ambiente vanno accolti e valorizzati, come quelli le cui concessioni e autorizzazioni rispettano le linee guida per le valutazioni ambientali ex ante delle derivazioni idriche e le linee guida per l’aggiornamento dei metodi di determinazione del deflusso minimo vitale.

Tutta l’energia idroelettrica prodotta è parte importante nel “paniere” delle rinnovabili

E’ nell’interesse generale mantenere il contributo apportato dall’energia idroelettrica nella produzione di energia pulita ed anzi bisognerebbe mettere in condizione i produttori di crescere proprio per dare risposta ai cambiamenti climatici. Tutta l’energia idroelettrica prodotta è parte importante nel “paniere” delle rinnovabili. Ma il tema è complessivo. Dobbiamo chiederci se stiamo andando nella direzione giusta o se si deve cambiare senso di marcia.

Bisogna drammaticamente accelerare il passaggio dalla produzione da fonti fossili a fonti pulite perché la ricerca scientifica su questo ha una voce univoca e ci avvisa che i cambiamenti climatici stanno già determinando impatti negativi sui territori. Nelle scorse settimane ne abbiamo avuto ulteriore prova, se mai ce ne fosse stato bisogno, con le alluvioni che hanno devastato intere aree spazzando via patrimoni naturali che sarà difficile rispristinare. Il rischio è che se non cambiamo il modo di produrre energia, uscendo dalle fonti fossili, arriveremo ad un aumento globale della temperatura di 2°C già entro la metà di questo secolo. Noi dobbiamo assolutamente trovare il modo di arrivare quanto prima a coprire il 100% del fabbisogno energetico da fonti rinnovabili.

Per questo servono tutte le Rinnovabili, serve farle bene e in funzione di quelle risorse che ci sono sui territori, valorizzandole ed integrandole, tenendo ben presente anche gli obiettivi di breve termine del  Piano Energia e Clima che il governo sta redigendo, con il quale si dovrebbe conseguire un raddoppio della produzione di energia rinnovabile in poco più di dieci anni.

L’idroelettrico è parte importante di questo scenario e dobbiamo riuscire ad individuare le politiche più adatte perché nei territori si realizzino tutti gli impianti nel modo più corretto.

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