Il decreto anti-spioni è quasi pronto. Lo ha annunciato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano durante la conferenza stampa sul varo di un piano d’azione nazionale per tutelare l’università e la ricerca italiane dalle ingerenze straniere tenuta ieri a Palazzo Chigi. Alla conferenza hanno partecipato anche il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini; il Presidente della CRUI (Conferenza dei rettori delle università italiane), Giovanna Iannantuoni e il Presidente della CONPER (Consulta nazionale dei presidenti degli Enti di ricerca), Antonio Zoccoli.
“Il quadro normativo è sostanzialmente completo, esige che tutti i soggetti, sia quelli contenuti nell’originario perimetro di sicurezza, sia quelli del perimetro allargato dalla nuova norma, svolgano l’attività di aggiornamento dei sistemi di sicurezza delle proprie banche dati, e garantiscano, con la comunicazione dell’effettuato aggiornamento, che il livello di sicurezza è negli standard riconosciuti”, ha spiegato Mantovano.
“Detto questo è necessario un approfondimento di tipo tecnico e non politico che risolverò nel giro di pochi giorni”, ha aggiunto in riferimento a possibili frizioni emerse negli scorsi giorni quando il decreto cyber non è stato più presentato in consiglio dei ministri proprio per alcuni chiarimenti con Viminale e ministero della Giustizia.
“La competenza sui reati cyber – ha detto Mantovano – è già assegnata alle procure distrettuali antimafia, quanto a operatività e capacità di indagine e alla Procura nazionale antimafia quanto a coordinamento e impulso sulla base di potere di carattere generale che la Direzione nazionale antimafia. Tutto quello che è oggetto di discussione adesso è semplicemente una verifica se a giugno è stato fatto tutto quello che era necessario o se c’è qualche limatura perché il sistema funzioni meglio, nulla di più”.