Il Governo approva il decreto aiuti, bonus sociali estesi al terzo trimestre 2022
Approvato il cosiddetto decreto aiuti dal Consiglio dei ministri presieduto da Mario Draghi con le misure urgenti in materia di “politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina”, secondo quanto annunciato sul sito web del Governo.
Intanto, arrivano i bonus sociali per le famiglie più in difficoltà, che saranno estesi anche al terzo trimestre del 2022 e la misura sarà adottata dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera).
Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, tali bonus sociali saranno di importo pari a 200 euro (una tantum) per far fronte al caro vita di questi mesi difficili, frutto di un biennio di pandemia, di un lungo periodo di blocco delle attività economiche, di un rincaro dei prezzi generale e in particolare delle materie prime energetiche (senza contare le difficoltà degli approvvigionamenti per il blocco/rallentamento delle supply chain globali).
“I provvedimenti di oggi affrontano il caro-vita, l’accelerazione dei prezzi dipende in larghissima misura dai prezzi dell’energia. E questo significa che si tratta di una situazione temporanea che va affrontata con strumenti eccezionali”, ha spiegato il Premier Draghi illustrando il documento.
Tassazione degli extraprofitti e altre misure
Il decreto approvato dal Governo vale circa 14 miliardi di euro e grazie alla tassazione sugli extra-profitti delle aziende energetiche è stato possibile mettere assieme 6 miliardi di euro da girare alle famiglie più vulnerabili, ma anche a dipendenti, lavoratori autonomi e pensionati con un reddito fino a 35 mila euro (più o meno la misura potrebbe riguardare 28 milioni di italiani).
Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha invece annunciato che il prelievo sugli extraprofitti (ottenuti dalle aziende che comprano e vendono energia sui mercati internazionali e anche su quello europeo) sale al 25%.
È bene ricordare che per la bolletta elettrica, secondo stime dell’Arera, la spesa per la famiglia-tipo nell’anno compreso tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022 dovrebbe raggiungere i 948 euro, l’83% in più rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° luglio 2020 – 30 giugno 2021).
Nello stesso periodo, la spesa della famiglia tipo per la bolletta gas sarà invece di circa 1.652 euro, con una variazione del +71% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente.
Ovviamente nel decreto ci sono molte altre misure, che riguardano come anticipato il rafforzamento dei crediti d’imposta in favore delle imprese per energia elettrica e gas, e per gli autotrasportatori.
Al fine di potenziare la sicurezza energetica nazionale e diversificare le fonti di approvvigionamento sarà realizzata nuova capacità di rigassificazione.
Alla conferenza stampa, oltre il Premier e Franco, hanno partecipato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, del Lavoro, Andrea Orlando, dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini.
Il capitolo fonti rinnovabili
Sempre per potenziare la nostra capacità di autonomia energetica dai fornitori esteri (vedi la Russia), il Governo ha stabilito ulteriori aree considerate idonee ai fini dell’installazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
Sempre su questo versante, vengono ulteriormente semplificati i procedimenti relativi alla realizzazione degli impianti stessi e sono introdotte misure per potenziare la produzione di energia rinnovabile per il settore agricolo e per semplificare i procedimenti di autorizzazione per ammodernare le linee elettriche esistenti.
Allo stesso tempo, mentre con una mano si spingono in avanti le fonti energetiche pulite, con l’altra si tengono ancora vive misure per incrementare temporaneamente la produzione da fonti fossili. Quanto tempo si intende con “temporaneamente” non è dato sapere.