Key4biz

De Natale (CNIT): ‘Il paradosso delle Telecomunicazioni? Senza reti niente AI né servizi digitali, ma pochi investimenti. 5G irrinunciabile. Starlink? È complementare alle reti terrestri’

Il paradosso delle Telecomunicazioni? Che le reti non si vedono, sono trasparenti e invisibili per gli utenti finali. Ma senza reti non ci sarebbe nessuno dei servizi che tutti danno per scontati. Senza 5G niente Netflix, niente Zoom, niente treni né GPS, niente Google Maps né dating online. Niente Amazon e niente automazione industriale, niente smart working. E soprattutto niente AI generativa.

Le nuove tendenze in arrivo nel mercato delle Tlc, lo sviluppo di Verticals e il futuro della industry alla luce delle tecnologie emergenti come il 6G. Il nuovo protagonismo del satellite, le telecomunicazioni come substrato irrinunciabile per qualunque innovazione e sviluppo di servizi digitali. Il ruolo fondamentale della ricerca e delle materie STEM per il benessere e la trasformazione digitale ed energetica del nostro paese, la diffusione dell’ultrabroadband e del 5G standalone. La lotta al digital divide e alle resistenze che rallentano la diffusione dell’ultrabroadband. Sono questi alcuni dei temi al centro di Telecommunications of the Future by 5GItaly, il convegno promosso dal CNIT, che si terrà il prossimo 9 aprile a Roma. Ne abbiamo parlato con il Direttore del CNIT Francesco De Natale.

Key4biz. Quest’anno l’edizione è caratterizzata da due temi chiave: Solutions for Telecommunications e Telecommunications as a solution. Nell’attuale settore delle Telecomunicazioni in Italia questi due pillar come possono essere implementati?

Francesco De Natale. Il tema centrale, che di fatto rappresenta il filo conduttore dell’edizione di quest’anno del nostro evento, è Telecomunicazioni. La priorità per la industry è da un lato che i fornitori e i provider di servizi mettano in campo i servizi di cui c’è bisogno per abilitare tutto il processo di digitalizzazione. L’obiettivo è trovare delle soluzioni, che tecnicamente ci sono, ma che operativamente bisogna mettere sul mercato. Dall’altro, bisogna riscoprire il ruolo delle telecomunicazioni come motore di innovazione.

Key4biz. Qual è il paradosso delle Telecomunicazioni?

Francesco De Natale. Senza Telecomunicazioni il mondo che conosciamo non potrebbe esistere, non si potrebbe prendere un aereo o un treno, l’industria sarebbe paralizzata, non avremmo localizzazione e navigatori GPS. Senza reti niente Netflix, Youtube, niente di niente. Il fatto è che le reti sono trasparenti, si vede soltanto il servizio, ma se spegnessimo le reti non ci sarebbe nulla di tutto questo.

Key4biz. Le telecomunicazioni come ambito trasversale?

Francesco De Natale. Sì, le telecomunicazioni come ambito trasversale in grado di abilitare una serie di servizi e processi che, in particolare senza il 5G, non sono possibili.

Key4biz. Quali sono i principali mercati verticali del 5G e quelli più promettenti per il prossimo futuro?

Francesco De Natale. Potenzialmente il 5G in termini di Vertical è globale. Non c’è alcun Vertical che non possa beneficiare di questo standard. La principale novità del 5G è il passaggio da reti pensate per connettere persone a reti disegnate per mettere in collegamento oggetti e in generale qualsiasi cosa. Si tratta quindi di una rete di sistemi. Questo apre ad una miriade di ambiti diversi, ne citerò due: in primo luogo, la sanità, un tema oggi molto sentito. Le reti e la connettività 5G permettono di remotizzare la cura e il monitoraggio delle persone, allungando la vita indipendente e facendo diminuire le ospedalizzazioni. Ci sono poi sistemi di riabilitazione a distanza e di supporto domotico. 

Key4biz. Sul lato industriale?

Francesco De Natale. C’è tutto l’ambito della logistica, ad esempio. Noi come Paese siamo ancora un po’ indietro sul 5G per la logistica rispetto alla media europea, però in ambito di Porti e gestione merci sarebbe un Vertical del 5G su cui porre certamente attenzione.

Ci sono poi tanto altri ambiti di applicazione del 5G, a partire dai trasporti.

Key4biz. Per lo sviluppo delle applicazioni mission critical è necessario il 5G standalone, su cui l’Italia è indietro.

Francesco De Natale. Sì e questa sembra una miopia o una mancanza di visione, non riuscire a capire che in realtà ci vogliono degli investimenti iniziali, ma poi il ritorno può essere significativo. Restare indietro su questo non potrà che penalizzarci.

Key4biz. Quest’anno si parla tanto di ‘Satcom’ e tecnologie di comunicazione satellitare. In realtà, si tratta di una tecnologia che c’è da sempre.

Francesco De Natale. In Italia il satellitare è un tema di ricerca che ha grandi tradizioni di ricerca e sviluppo. Università e centri di ricerca in Italia sono davvero all’avanguardia nel settore. Tuttavia, l’attenzione è stata centrata soprattutto sui satelliti per monitoraggio ambientale – il classico satellite da telerilevamento o per localizzazione – o sull’uso di satelliti da telecomunicazione ad orbita alta, con latenze importanti, principalmente usati per applicazioni broadcast o come backbone, spesso per raggiungere aree difficili o non convenienti per le reti tradizionali. Il collegamento satellitare è anche un’ottima soluzione di backup in situazioni di grandi disastri, in cui le reti terrestri vengono spesso compromesse.

Key4biz. Cosa è cambiato con l’avvento di Starlink?

Francesco De Natale. La novità Musk è stata quella di utilizzare in maniera massiva una tecnologia nota, quella dei satelliti a bassa orbita e quindi con latenza molto inferiore, garantendo ampia copertura, larga banda e anche funzionalità direct-to-cell. Su questo Musk è andato molto veloce e si è guadagnato un vantaggio competitivo che noi, come Italia e come Europa, dobbiamo recuperare. Una infrastruttura così delicata dal punto di vista della sicurezza è un ambito dove non possiamo permetterci di rimanere indietro. Detto questo, non credo che le reti satellitari come Starlink saranno un sostituto di quelle terrestri. Saranno un complemento, in attesa della rete europea. 

Key4biz. Qual è il ruolo della Ricerca e delle materie STEM per lo sviluppo di nuove tecnologie Tlc in questo contesto? 

Francesco De Natale. La ricerca ha un ruolo centrale. In mezzo a questi due mondi, la industry da un lato e i Verticals dall’altro, ci siamo noi: il CNIT, il mondo della ricerca e tutti coloro che lavorano in questo ambito e che parteciperanno al nostro evento per creare conoscenza e supportare tutto il movimento che vede le telecomunicazioni come elemento di crescita.

Key4biz. Concretamente cosa vuol dire, considerata la carenza di specialisti STEM nel nostro paese? Come richiamare l’attenzione dei giovani verso queste discipline?

Francesco De Natale. È evidente che le materie STEM sono cruciali in tutto questo processo, tanto più che quando si parla di materie STEM stiamo parlando non soltanto di Telecomunicazioni, ma anche di molte altre conoscenze che sono sempre più convergenti. Lo sono da anni, ma sempre più fondamentale diventa mettere a fattor comune le competenze interdisciplinari.    

Key4biz. Può fare un esempio?

Francesco De Natale. Un esempio su tutti è l’intelligenza artificiale, che dal punto di vista mediatico ha attirato l’attenzione su uno dei tanti aspetti, che è l’intelligenza generativa (GenAI), i Large Language Model (LLM), ChatGPT. Questo è ciò che ha colpito l’opinione pubblica. Forse meno evidente, ma sicuramente altrettanto importante, è il fatto che l’AI ormai permea tutta l’innovazione. Ad esempio, nelle Telecomunicazioni se ne fa larghissimo uso dal livello fisico fino al livello applicativo. Quindi, l’ottimizzazione dei sistemi e il fatto di renderli più adattativi e intelligenti è un dato assodato. Lo stesso vale per l’intelligenza ambientale. Il 5G rende possibile distribuire l’intelligenza in tutti i processi e i servizi tramite il paradigma dell’IoT, con il matrimonio ormai indissolubile delle reti con la sensoristica.  Sono materie complesse e impegnative, dobbiamo lavorare per farle emergere e renderle più appealing, con lo scopo di attirare i giovani verso le nostre facoltà.

Key4biz. Come incentivare i giovani a scegliere questo percorso di studi?

Francesco De Natale. Nel programma RESTART abbiamo una serie di iniziative per far conoscere ai ragazzi dei Licei questo mondo e per trasmettere il messaggio che il mondo in cui viviamo senza Telecomunicazioni sarebbe completamente diverso. Le cose che i nostri ragazzi usano quotidianamente – dai social network alla musica – sono tutte abilitate delle Tlc e, ovviamente, dall’Informatica. Anche dal punto di vista della remunerazione, servirebbe uno sforzo maggiore per mantenere in Italia i nostri talenti. Sottolineo però che il 100% dei laureati in materie STEM trova lavoro qualificato.

Key4biz.  Infine, il 9 aprile il CNIT presenterà i risultati del programma PNRR PE-RESTART: in attesa di conoscerli alla Conferenza, qual è l’obiettivo del programma?

Francesco De Natale. RESTART ha assunto 300 giovani e l’8 aprile faremo una sessione per indirizzarli su tematiche tecnico-scientifiche del futuro e anche una job fair per metterli in contatto con le aziende. RESTART non è un semplice progetto, è un programma articolato e rientra fra i 14 Partenariati Estesi per la Ricerca del PNRR, istituiti all’inizi del Piano. La fase finanziata dal PNRR si concluderà nei primi mesi del 2026, ma questo sarà solo l’inizio di una nuova fase del programma, in cui saranno individuati nuovi obiettivi, progetti e fonti di finanziamento. All’interno di RESTART ci sono ricerche di tipo scientifico-tecnologico anche di carattere interdisciplinare, progetti applicativi su diversi Verticals, grandi sfide, azioni trasversali. L’obiettivo era partire dalla ricerca di base per arrivare ai livelli applicativi più alti, coinvolgendo tutti gli stakeholder più rilevanti.  

Exit mobile version