in Senato

DDL Spazio, i correttivi consigliati dai CEO delle aziende ‘spaziali’ Argotec Group (visitata di recente da Meloni) e Qascom Aerospace 

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Cosa hanno detto in audizione al Senato Davi Avino e Alessandro Pozzobon, aziende 'spaziali' italiane che lavorano con ESA e con la NASA.

Questo mese, marzo 2025, è da incorniciare per l’azienda torinese Argotec Group. Finalmente, l’Italia si è accorta del suo valore. L’azienda lavora con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e produce un satellite alla settimana.

Nel 2008 erano in tre, oggi sono 200 dipendenti. E sviluppano progetti anche con la NASA.
La settimana scorsa la premier Giorgia Meloni ha visitato la sede a San Mauro Torinese. E ieri l’AD Davi Avino è stato audito al Senato in merito al Disegno di Legge sulla Space Economy, già approvato alla Camera dei Deputati.

Insieme a lui, è stato audito, tra gli altri, anche Alessandro Pozzobon, co-fondatore e CEO della vicentina Qascom Aerospace: un altro gioiellino italiano.

Pensate, quest’anno Qascom ha battuto anche un record della NASA
In particolare, ha battuto diversi record mondiali con LuGRE (Lunar GNSS Receiver), il ricevitore GPS e Galileo. Qascom ha portato il primo strumento attivo italiano sulla superficie lunare, interamente costruito a Bassano del Grappa. 

È la prima volta nella storia che un apparecchio europeo va sulla Luna. 

È una svolta storica perché un’azienda di dimensioni ancora relativamente contenute riesce con le proprie competenze e tecnologie a soddisfare un committente come la NASA.
Qascom ha calcolato per primi la posizione GPS e Galielo a circa 400.000 km di distanza dalla terra, sulla superficie lunare, battendo il precedente record della NASA a metà strada.
Sempre nello spazio, Qascom ha svolto due missioni nella International Space Station, con gli astronauti che usano le sue tecnologie e ha lanciato ricevitori GPS e Galileo all’interno di razzi sonda e satelliti.

DDL Space Economy, le considerazioni e i correttivi indicati Davi Avino, CEO di Argotec

Quindi il punto di vista di Avino e Pozzobon sul DDL Space Economy è molto interessante. Il primo ha messo in evidenza, durante l’audizione, 4 punti:

1. Made in Italy e sovranità industriale
“Nel settore spaziale”, ha detto, “mantenere le aziende di proprietà italiana è fondamentale. “Abbiamo bisogno di una strategia per incoraggiare gli investimenti nazionali e attrarre capitali stranieri senza perdere il controllo sulle tecnologie strategiche”.
2. Politica dei dati e infrastrutture spaziali
Abbiamo bisogno di infrastrutture come la costellazione Iride”, ha spiegato Avino, “ma anche di modelli sostenibili per la gestione dei dati. Perché non permettere alle aziende italiane di valorizzare e commercializzare questi dati, creando un ecosistema virtuoso?”
3. PMI: non solo fornitori, ma innovatori
“Le PMI del settore spaziale”, ha ricordato il CEO di Argotec, “non devono essere viste solo come fornitori di grandi aziende, ma come attori chiave dell’innovazione. Abbiamo bisogno di politiche che sostengano la loro crescita e la loro espansione internazionale”.
4. Le preoccupazioni per i massimali relativi all’obbligo assicurativo a carico degli operatori (già esposte in occasione della prima lettura alla Camera

“Le stesse compagnie di assicurazioni, tolti i grandi colossi mondiali, non sono pronte”, ha detto David Avino. “Servirebbero deduzioni sui costi” – questa la sua proposta correttiva al DDL – “in base alla dimensione di impresa”.

“Il futuro dello Spazio in Italia parte da qui. Ora è il momento di costruire un ecosistema competitivo, sostenibile e realmente Made in Italy”, ha concluso il ceo di Argotec.

DDL Space Economy, le considerazioni e i correttivi indicati da Alessandro Pozzobon, co-fondatore e CEO di Qascom Aerospace

Il Disegno di Legge credo sia un passo importante per la crescita di tutte le aziende e le Università del settore, contribuendo ad aumentare la nostra competitività nel mondo”, ha detto Alessandro Pozzobon, co-fondatore e CEO di Qascom Aerospace.

Ecco i suoi tre suggerimenti:

  • Il perimentro di applicazione della Legge, ai fini autorizzativi e assicurativi, più snella e incentrata sugli aspetti safety

Dunque, il primo suggerimento riguarda il perimetro della legge. L’ambito di applicazione (art. 3) si potrebbe riferire con più chiarezza solo alle attività Spaziali che sono critiche per la sicurezza dell’oggetto spaziale (es: un satellite), secondo Pozzobon.

La sicurezza, ai fini dell’assicurazione e autorizzazione, ha fatto notare ai senatori, dovrebbe essere intesa come “safety”. Sono le operazioni e attività che comandano tutte le funzioni vitali del satellite, come il controllo del rilascio, la gestione dell’orbita e dell’assetto, e comprendono tutto ciò che ha la responsabilità di evitare danni a terzi.

  • L’incremento della sicurezza informatica ed elettronica, sia delle missioni spaziali che su lungo tutta la catena di sviluppo dei prodotti

Pozzobon ha ricordato che la sicurezza è un aspetto fondamentale e ben descritto nel disegno di legge. Contribuisce a garantire l’operatività delle attività spaziali, la protezione contro attacchi cibernetici e la prevenzione dei rischi. “Si potranno sviluppare i requisiti minimi di sicurezza”, questo il suo consiglio, “da implementare in tutti gli oggetti spaziali, oltre alle line guida per l’analisi dei rischi delle missioni”.

  • La maggiore presenza delle PMI nello sviluppo delle tecnologie

Per garantire un ruolo chiave nel rafforzamento delle PMI italiane, è necessario adottare un approccio più strategico nella definizione delle attività da assegnare in sottofornitura alle piccole e medie imprese.

“Il primo passo consiste, secondo il CEO di Qascom Aerospace, “nell’identificare dei ‘building blocks’ della competitività italiana, ovvero quelle aree tecnologiche che rappresentano la nostra eccellenza e su cui possiamo costruire un vantaggio competitivo.

Successivamente, nella redazione dei grandi bandi, oltre alla percentuale di subappalto, sarà possibile individuare quali tecnologie e attività potranno essere subappaltate, con una indicazione del costo. “Un punto importante nei grandi bandi”, ha concluso, “sarebbe di consentire che attività strategiche vengano subappaltate anche a PMI e startup. In questo modo si aumenta la competitività delle PMI e la loro maturità tecnologica”.

Infine, nell’audizione è stato toccato anche uno degli articoli chiave del Disegno di Legge, ossia l’articolo 25 che prevede la costituzione di una riserva di connettività nazionale basata su satelliti, gestita esclusivamente da soggetti appartenenti all’Unione Europea o all’Alleanza Atlantica. “Quest’ultimo aspetto solleva perplessità”, secondo l’audizione del Prof. Roberto Battiston, Università di Trento, “anche considerata l’attuale evoluzione dei rapporti USA-UE e si suggerisce di limitare la gestione a “soggetti appartenenti all’Unione Europea” onde proteggere la sovranità nazionale in un settore delicato come quello della sicurezza”.

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