Gli occhi sono andati subito sugli emendamenti all’articolo 25, quello che ha creato il caso e il dibattito su Governo e SpaceX/Starlink di Elon Musk.
Ddl Space Economy, gli emendamenti
Va bene creare la “Riserva di Capacità Trasmissiva Nazionale”, ossia una rete di Comunicazioni sicure per la Difesa e per uso delle ambasciate ma non deve essere esclusivamente via satellite. Possono essere in alternativa “comunicazioni sottomarine”, si legge nell’emendamento all’articolo 25 del Disegno di Legge sulla Space Economy a firma dei deputati del PD Casu, Peluffo, De Micheli, Gnassi e Ascani.
Perché vengono inseriti i cavi sottomarini?
Perché oggi già trasportano oltre il 95% dei dati Internet e della telefonia con prestazioni superiori alle comunicazioni via satellite e anche perché gli operatori dei cavi sottomarini hanno iniziato a realizzare dei cavi sottomarini alternativi (un piano B) a quelli tradizionali da utilizzare subito quando quest’ultimi sono oggetto di incidenti fisici, cyber o sabotaggi.
PD: dare priorità “ai soggetti istituzionali europei”
La seconda grande novità che emerge dagli emendamenti analizzati da Key4biz, per i quali ancora non si sa quali saranno ritenuti ‘ammissibili’, è che il PD vorrebbe dare priorità “ai soggetti istituzionali europei”. Dovrebbero essere loro, secondo i DEM, ad offrire in primis la tecnologia satellitare richiesta per le comunicazioni sicure a scopi militari, diplomatici, di intelligence e governativo e solo “in caso di comprovata impossibilità allora può venire offerta da soggetti istituzionali (guardate non si parla di società private n.d.r.) appartenenti all’Alleanza Atlantica.
In quest’ultimo caso, il contratto potrebbe essere firmato con il governo Usa per l’utilizzo di Starlink e non direttamente con Musk? Per avere maggiori garanzie?
A proposito di più garanzie, i DEM chiedono anche che ci sia “un adeguato ritorno industriale per il sistema Paese”, qualora il Governo dovesse firmare questo contratto per le Comunicazioni satellitari.
“Una partecipazione pubblica per garantire la sicurezza”
Infine, con l’emendamento 25.7 il PD chiede che tra i soggetti fornitore del servizio per le Comunicazioni sicure ci sia un soggetto “con una partecipazione pubblica per garantire la sicurezza”.
Potrebbe nascere una partnership Starlink-Leonardo in cui la società, di cui il ministero dell’Economia e delle Finanze detiene il 30%, potrebbe realizzare e controllare, in modo esclusivo, la crittografia da parte del Governo?
Per Bonetti e Benzoni di Azione spetta al Governo la “proprietà e controllo esclusivo della crittografia e delle componenti software e hardware utilizzate”.
A questa possibilità avrebbe pensato anche il ministero della Difesa? Così noi abbiamo letto la seguente affermazione di Crosetto in risposta all’interrogazione di Avs alla Camera.
“Relativamente a SpaceX, che conta oltre 6.700 satelliti in orbita bassa e ha una previsione di 42.000, è oggi un operatore che riunisce requisiti e possiede capacità necessarie per servire il servizio in parola, ma questo non esclude”, ha detto il ministro, “che un Paese sovrano e tecnologicamente avanzato come il nostro possa gestire l’instradamento e la cifratura dei suoi dati sensibili utilizzando apparati e tecnologie proprietarie, a ulteriore tutela degli interessi nazionali”.
Vedremo.
“Abbiamo presentato un pacchetto di emendamenti per chiarire”, ha spiegato a Key4biz Andrea Casu, deputato PD, “qual è l’ordine dei fattori che anima questa iniziativa: se l’obiettivo della riserva di capacità trasmissiva nazionale prevista all’articolo 25 è l’ennesimo cavallo di troia pensato esclusivamente per fare un favore a Musk o se il Governo è disponibile a mettere nero su bianco la tutela dell’interesse nazionale con l’impegno a valutare prima tutte le possibili alternative italiane e europee e in ogni caso garantire normativamente il ritorno industriale per il sistema Paese?”