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DDL Quintarelli, dura critica di Assoprovider

Dura critica della Assoprovider l’associazione dei provider indipendenti che da sempre si batte nel rispetto della non discriminazione al disegno di legge Quintarelli – dal nome del suo firmatario – noto anche come “legge sulla net neutrality” che ha già sollevato un vespaio di polemiche perché incompatibile con le normative UE su tutela della concorrenza e libertà di impresa.

Infatti, nel mentre vorrebbe regolare la neutralità della rete, come sarebbe giusto, si limita invece ad un aspetto puntuale e marginale riguardante i soli marketplace del software.

Assoprovider pretende anzitutto che ci sia chiarezza definitoria nello stabilire che tipo di provider si intende regolare e teme che – in una forte disarmonia tra le definizioni nazionali e quelle europee – ci sia spazio, con questo disegno di legge, per poter dare vita a nuove forme di barriere all’ingresso degli operatori concorrenti, con un conseguente innalzamento delle barriere all’uscita dei clienti, incastrati per colpa del dannoso fenomeno del lock in. 

Per questo i provider indipendenti lamentano anche l’imposizione di nuovi obblighi da parte di questo disegno di legge che va a defatigare il lavoro degli operatori nuovi entranti che devono competere soffocati da questi adempimenti che stranamente valgono sia per le grandi imprese che per le piccole aziende che non possono contare sulle esternalità positive e nemmeno sulle economie di scala.

Chiediamo quindi che il disegno di legge Quintarelli tenga in considerazione le nostre istanze – che sono peraltro ben note al parlamentare firmatario perché è un tecnico – e segnatamente riguardano:

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