#dcx è una rubrica quotidiana dedicata alla Digital Experience a cura di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience.
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In un periodo in cui le tecnologie mobile stanno cambiando le dinamiche di relazione tra azienda e clienti, si sente parlare sempre più spesso di notifiche push. Uno strumento tecnologico che rappresenta una importante innovazione per le imprese, se usato nella maniera corretta. Dal punto di vista tecnico, le notifiche push sono un tipo di comunicazione ‘Internet-based’ in cui la richiesta di una data operazione è avviata da un server centrale. Da una prospettiva di marketing è l’esatto opposto delle azioni pull, in cui la domanda per la trasmissione delle informazioni parte dalla client app.
I servizi di push notification consentono di propagare messaggi ai device (smartphone, tablet e computer) attraverso applicazioni e app registrate per ricevere tali notifiche (stabilendo una connessione IP criptata con il servizio). I brand possono utilizzare il servizio per connettersi con i servizi push attraverso un canale stabile e sicuro, con la possibilità di monitorare i dati in entrata dalla loro app di digital customer experience.
Quando alla app arrivano nuovi dati, il brand invia una notifica attraverso il canale per spingere i servizi push, che a loro volta visualizzano la notifica sul dispositivo dell’utente finale. Non si tratta di una tecnologia del tutto nuova: web conferencing e instant messaging sono tipici esempi di servizi push. Anche le email possono rispondere alla stella logica: il protocollo SMTP è un protocollo push. Tuttavia, l’ultimo step del percorso – dal server di posta al tuo smartphone, tablet o un computer – in genere utilizza un protocollo pull come POP3 o IMAP.
In ogni caso, di pari passo con la crescita di smartphone e tablet, cresce anche l’importanza delle notifiche push come strumento di marketing e canale di comunicazione e fidelizzazione dell’utente. Nella Age of the Customer – periodo storico in cui viviamo oggi – i mercati sono diventati conversazioni e i clienti storyteller, quindi le notifiche push sono il modo più efficace per i brand di suggerire comportamenti e attivare azioni: quando i clienti si trovano nel posto giusto (cioè vicino a uno dei nostri negozi), nel momento giusto (cioè quando abbiamo poche persone nel nostro negozio e quindi più tempo da poter dedicare a ognuno di loro), con il giusto livello di informazioni (per esempio una promo o uno sconto speciale).
Man mano che la tecnologia evolve in modo da consentire ai messaggi aziendali una pertinenza (microlocalizzazione e personalizzazione), aumenta la probabilità da parte del cliente di attivare una notifica push qualora presenti contenuti legati al contesto. Ecco perché le app di Digital Customer Experience possono – e dovrebbero – essere utilizzate per aumentare sia le vendite digitali sia quelle in-store, diventando parte integrante del marketing mix.
Non solo perché le strategie di engagement non si fermano una volta che il cliente ha lasciato il negozio: grazie al mobile è possibile costruire una esperienza post-vendita unica, per mantenere l’utente coinvolto e costruire una solida brand loyalty.
Sfruttando le notifiche push i brand possono così costruire relazioni a lungo termine con la clientela, attraverso il retargeting, i programmi di fidelizzazione tramite gamification, inbound marketing e un customer service fortemente orientato al mobile. Siamo nell’epoca del cliente, dopotutto.
Per approfondire:
http://blog.neosperience.com/how-gamification-will-deliver-the-ultimate-digital-customer-experience
http://blog.neosperience.com/master-storytelling-to-make-your-digital-customer-experience-stand-out
http://blog.neosperience.com/how-to-connect-with-your-digital-customers