#dcx è una rubrica quotidiana dedicata alla Digital Experience a cura di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience.
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Nell’ultimo decennio abbiamo assistito a un cambiamento importante: la pubblicità tradizionale ha perso efficacia. Di conseguenza, le strategie promozionali che una volta ottenevano risultati incredibili oggi non funzionano più. Se la pubblicità scende, sale l’utilizzo dei giochi per connettersi con i clienti. Questa realtà è così pervasiva e rilevante da far sentire la sua influenza anche sulle strategie di marketing. Per attirare l’attenzione dei tuoi clienti devi farli giocare.
Questo processo sta provocando una metamorfosi anche nella natura stessa delle aziende: per essere davvero innovativo il brand deve necessariamente diventare anche un publisher. Per competere in un’arena fatta di giochi, il tuo marketing deve diventare esso stesso gioco.
La realtà è che le persone amano giocare ovunque si trovino e con qualunque mezzo – gli smartphone, il computer, le console. Imparare come coinvolgere i clienti attraverso il gioco, interagendo con loro e sfruttando quindi il trend, è un’abilità fondamentale per diventare un venditore più efficace.
Se progettati in modo corretto, i branded-game possono creare un’esperienza davvero coinvolgente e virale, soprattutto su mobile, che sfrutti il flusso per guidare i clienti verso il tuo prodotto o servizio. La capacità di conquistare gli utenti è oggi la metrica di loyalty più efficace, perché misura il rapporto tra il tempo che una persona trascorre su un’app e il numero delle sue visite nell’arco di un anno.
Numerosi programmi di fidelizzazione hanno già dimostrato che gioco e marketing possono convivere in un matrimonio felice. Ma la scelta è così ampia che spesso i clienti possono sentirsi confusi o addirittura annoiati. Ormai non sono più interessati ai soliti punti guadagnati spendendo soldi. Le strategie più innovative utilizzano una serie di elementi tipici del gioco per fidelizzare, tra cui accumulo di punti, livello di crescita costante, ricompense e sfide.
Il successo del gioco è nella sua natura competitiva: alle persone piace la competizione. Vogliono giocare per vincere, anche se i premi sono piccoli, simbolici o virtuali. Quando non sono in competizione con gli altri, lo sono con se stessi. Un branded game ben progettato può produrre benefici psicologici notevoli.
Richard Bartle, studioso del comportamentismo, ha identificato quattro tipi di giocatori:
Achievers: questi giocatori amano acquisire punti e guadagnare in status. Amano il processo di gioco e vogliono giocare seriamente. Si divertono a lavorare con gli altri condividendo le gioie e le sconfitte del gioco.
Socializers: questi giocatori apprezzano la componente sociale del giocare, ovvero interagire, formare alleanze e collaborare.
Explorers: questi giocatori traggono piacere dalle attività e dagli elementi di game-playing, come ad esempio l’accumulo di punti o badge, la scoperta di scorciatoie o la risoluzione di puzzle.
Killers: questi giocatori adorano sfidare gli altri e hanno la volontà di vincere-a-tutti-i costi.
Solo i giochi possono aiutare a ridurre il disordine di un mercato affollato e di un ambiente sempre più connesso, per consentire alle aziende di attrarre i clienti, connettersi con loro e trarre profitto dalle loro azioni. Il futuro del marketing sono i giochi, ed il processo è già iniziato.
Per approfondire:
http://blog.neosperience.com/how-beacons-will-change-customer-experience-and-marketing-strategies
http://blog.neosperience.com/the-6-pillars-of-your-digital-transformation
http://blog.neosperience.com/how-to-connect-with-your-digital-customers