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dcx. 5 Miti da sfatare sulla app store optimization

di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience |

Abbiamo già raccontato in un precedente intervento l’importanza strategica della app store optimization, insieme di best practice che consentono di posizionare l’app sugli store come si farebbe per un sito sui motori di ricerca.

dcx è una rubrica quotidiana dedicata alla Digital Experience a cura di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui. Per la versione inglese vai al blog.

Qual è il futuro delle app? Sono davvero destinate a guidare l’evoluzione dell’esperienza mobile? Nessuno può davvero prevedere cosa accadrà nel prossimo futuro ma c’è un dato evidente: nel 2016 il mercato delle app raggiungerà un valore complessivo di 143 miliardi di dollari. Abbastanza per chiedersi come riuscire a emergere dalla massa di nuove applicazioni che, giorno dopo giorno, affollano gli store.

Abbiamo già raccontato in un precedente intervento l’importanza strategica della app store optimization, insieme di best practice che consentono di posizionare l’app sugli store come si farebbe per un sito sui motori di ricerca. Adesso vogliamo concentrarci su quegli errori (pratici o di concetto) che mettono a rischio la tua strategia e che, di conseguenza, andrebbero sempre evitati. Abbiamo evidenziato 5 miti ma siamo sicuri che altri ancora se ne possono rintracciare.

TITOLO – il titolo è, insieme alla descrizione, il meta data più importante per gli app store. Alcuni hanno però diffuso la convinzione che cambiare spesso il titolo porti vantaggi di posizionamento. Falso, il titolo deve essere unico e riconoscibile, e includere le keyword più importanti per la tua app.

KEYWORD – le parole chiave sono importanti perché aiutano il motore di ricerca interno allo store a categorizzare la tua app in rapporto alla ricerca dell’utente. Questo non significa, però, che le keyword da sole possano garantire il migliore posizionamento possibile, soprattutto se scollegate dal discorso e messe a caso.

DOWNLOAD – il numero di download è l’indicatore di performance più evidente, al pari delle valutazioni degli utenti. Spesso si crede che, da solo, questo riesca a evidenziare il successo o il fallimento di una app, aiutando inoltre il posizionamento. In realtà, come abbiamo già detto più volte, considerato senza un contesto si tratta di un numero vuoto.

DESCRIPTION – il meta description, come ben sanno coloro che si occupano di siti web, è fondamentale per consentire agli spider dei motori di ricerca di contestualizzare le pagine. Eppure nel caso delle app viene costantemente sottovalutato. Assicurati di raccontare il tuo prodotto al meglio, inserendo nel testo anche le keyword essenziali per la tua app.

STRATEGIA – una volta che l’app è stata pubblicata sullo store, il lavoro è finito, giusto? Sbagliato! La sola presenza non assicura affatto che gli utenti trovino (e, soprattutto, scarichino e utilizzino) la tua app. Ogni app va lanciata attraverso un preciso piano di marketing, che include attività online ma anche offline (il caro vecchio ufficio stampa).

Per approfondire:

http://blog.neosperience.com/5-mobile-app-marketing-insights-to-improve-customer-engagement

http://blog.neosperience.com/app-store-optimization-a-brief-guide-to-perfect-your-mobile-marketing

http://blog.neosperience.com/top-10-kpis-to-measure-mobile-app-development-success

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