A dispetto dei pronostici, oggi l’arbitro delle questioni tv, l’Agcom, non multerà Dazn per i ripetuti disservizi che si verificano durante la visione di alcune partite della Serie A. Lo anticipa La Repubblica aggiungendo che Dazn in quanto società di Internet, un Ott, non ha l’obbligo di richiedere alcuna autorizzazione ministeriale per operare in Italia.
Leve play field
Un vulnus che crea un vuoto normativo, una disparità di trattamento fra broadcaster e operatori tradizionali rispetto agli Ott che operano sul web. Per questo motivo, l’Agcom (che nelle scorse settimane ha aperto una istruttoria sulla misurazione audience partite della Serie A, al fine di “accertare l’attendibilità del dato prodotto”), non è allo stato sicura che Dazn sia sottoposta all’insieme di regole che governano il settore (il Codice della radio-tv).
Non è certa, dunque, di poterla diffidare perché garantisca una qualità alta agli abbonati e senza diffida non può esserci sanzione.
Nello stesso tempo, l’Agcom ha letto bene la risoluzione che la Commissione Trasporti della Camera ha approvato il 23 settembre, nella quale i deputati chiedono al governo di aumentare i poteri dell’Agcom contro società web come Dazn che operano senza aver bisogno di autorizzazioni del Ministero. Oggi, quindi, l’Agcom si rivolgerà proprio al governo con una richiesta pressante di intervento. Per afferrare la sfuggente pay-tv, serve una norma che renda più forti le dita dell’Agcom.
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Assemblea di Lega, sul tavolo il nuovo band per gli highlights
Nel frattempo, oggi è in programma l’assemblea della Lega di Serie A, all’ordine del giorno anche la proposta di Sky di un nuovo bando di gara per gli higligts della Serie A destinato alle pay tv.
“Facciamo seguito alla nostra richiesta del 16 luglio scorso, rimasta senza alcun riscontro da parte Vostra, per sollecitare nuovamente la Vostra attenzione sul tema”, si legge nella lettera inviata da Sky alla Lega.
“Come già evidenziato“, prosegue la lettera, “non è infatti stato offerto al mercato alcun pacchetto che consentisse la diffusione delle Immagini Salienti in modalità pay, limitando invece tale offerta ai soli operatori in chiaro. Ciò comporta che ad oggi l’unico operatore pay in grado di mostrare le Immagini Salienti di tutte le gare di Serie A è lo stesso che già detiene i diritti sulle dirette e sulle differite. Con ciò limitando, tenuto anche conto che tale operatore ha rinunciato ad operare sulle altre piattaforme diverse dall’OTT, il numero di spettatori che sono in grado di vedere le immagini del massimo campionato nazionale”.
“Nel ribadire il nostro interesse a poter diffondere tali immagini, Vi invitiamo nuovamente a valutare la Vostra posizione prendendo in considerazione la possibilità di vendere anche agli operatori pay tali diritti che, peraltro, vengono già sfruttati da tutti i possibili operatori in chiaro”, conclude la missiva.
Già a luglio Sky aveva avanzato tale proposta che oggi ritorna in primo piano alla luce dei disservizi di Dazn.
‘Il fiasco di DAZN’ sulla stampa estera
I problemi tecnici che hanno accompagnato DAZN in queste prime 7 gare di campionato hanno attirato l’attenzione della stampa estera. Oggi è stata la volta del quotidiano Le Figaro, che ha puntato gli occhi sul “fiasco di DAZN che fa urlare i tifosi italiani” ripercorrendo le difficoltà affrontate in questo inizio di campionato e soffermandosi anche sul problema della deversa modalità di misurazione della audience, che fa lievita di otre il 50% gli spettatori rispetto al metodo tradizionale dell’Auditel. “Il fiasco di DAZN potrebbe prima o poi impattare sui ricavi della Serie A”, conclude Le Figaro.