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Davos, al via il WEF. Partecipano Cingolani, Colao, Franco e Giovannini. Gli altri italiani presenti

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Saranno presenti oltre 50 capi di Stato e di governo. Tra i CEO, Francesco Starace (Enel). Curiosità: grazie al forum, sembra che si sia sventata anche una guerra.

Al via a Davos il World Economic Forum (WEF). L’appuntamento economico più internazionale è tornato, da ieri sera, nella cittadina della Svizzera tedesca dopo oltre due anni di pandemia e l’edizione 2021 cancellata. Il vertice, tutto focalizzato sull’Ucraina e dal quale sono stati esclusi i russi, si è aperto con l’intervento in collegamento video del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky

Il meeting, in una versione del tutto inedita primaverile (quello di gennaio scorso era stato rimandato a causa della pandemia), durerà fino a venerdì e vedrà la partecipazione del gotha politico ed economico mondiale. L’Italia sarà rappresentata da 4 ministri: 

Tra i manager del Belpaese parteciperanno Andrea Illy (Illycaffè), Silvia Merlo (Saipem),Paolo Merloni (gruppo Ariston), Stefano Scabbio (gruppo Manpower), Domenico Siniscalco (Morgan Stanley), Andrea Sironi (Generali), Francesco Starace – Enel (25 maggio 13:00 – 13:45 CEST)

Il titolo della copertina è ‘Di nuovo insieme’, con la foto di Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del forum, che indica la strada ad alcuni leader, in particolare il cancelliere tedesco Olaf Scholz, e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Accanto al titolo si legge: ‘Ciò’ di cui l’Ucraina ha bisogno’.

Saranno presenti oltre 50 capi di Stato e di governo tra cui il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, il presidente israeliano, Isaac Herzog, il premier spagnolo Pedro Sanchez, il premier olandese Mark Rutte, oltre alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e a numerosi commissari, fra cui quello all’Economia, Paolo Gentiloni. Ci saranno anche la presidente della Bce, Christine Lagarde, l’inviato speciale per il clima del presidente Usa, John Kerry, e il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.

Gli italiani presenti

Figurano nella lista degli invitati gli italiani Emma Marcegaglia, presidente dell’Eni, Claudio Descalzi ad di Eni, Alberto Nagel ad di Mediobanca, Francesco Starace ad di Enel, Carlo Messina ad di Intesa Sanpaolo, Claudio Costamagna presidente di Cdp, Fabio Gallia ad di Cdp, Davide Serra ad di Algebris, Philippe Donnet ad di Generali, Carlo Cimbri ad di Unipol, Mario Greco ad di Zurich, Vittorio Colao ad di Vodafone, Andrea Illy presidente di Illy, Nerio Alessandri presidente di Technogym e Paolo Merloni presidente di Ariston Thermo

Da sapere su Davos

È una cittadina delle Alpi svizzere, nel Cantone dei Grigioni, molto nota come località sciistica. Nell’Ottocento era famosa per ospitare nosocomi di un certo livello: pare che Thomas Mann, che aveva la moglie lì ricoverata, avesse tratto ispirazione per la sua “Montagna incantata” durante uno dei suoi soggiorni. Generalmente la terza settimana di gennaio Davos ospita il Meeting annuale del World Economic Forum (WEF), un’organizzazione no profit svizzera, che comprende l’élite imprenditoriale e politica mondiale. I delegati (che devono essere invitati) includono leader politici, dirigenti e il personale senior delle principali compagnie internazionali, compresi gli hedge fund, le banche, la tecnologia e le grandi case farmaceutiche, nonché’ i principali studiosi e politici. Per cinque giorni, questa piccola cittadina di montagna viene presa letteralmente d’assalto e bloccata.

Impossibile muoversi senza essere controllati da un corpo permanente di cecchini dell’esercito svizzero (saranno 5.000) con ai piedi scarponi da sci, molti dei quali appostati sui tetti che si affacciano sulle sedi delle conferenze e sugli hotel. La gente del posto dice che è un ottimo momento per sciare in quanto le piste rimangono per la maggior parte inutilizzate. Trovare una stanza d’albergo potrebbe però rivelarsi difficile se non si partecipa al forum.

Il forum ha invitato i politici per la prima volta nel 1974 e nel 1976

Il convegno ha cadenza annuale fin dal 1971. Quell’anno si tenne l’European Management Symposium, una conferenza accademica, economica e di gestione presieduta da Klaus Schwab: professore di origine tedesca dell’Università di Ginevra, era tornato da un anno ad Harvard e voleva condividere la sua nuova esperienza nei sistemi di gestione degli Stati Uniti. Il primo forum richiamò 450 persone. Nel corso degli anni, è cresciuto. Il forum ha invitato i politici per la prima volta nel 1974 e nel 1976, per poi estendere l’adesione a CEO e dirigenti d’azienda di oltre 1.000 aziende leader nel mondo. La fondazione divenne il World Economic Forum nel 1987. Quest’anno è alla sua 48esima edizione.

Gli invitati

Generalmente, a parte questa edizione, si svolge nella terza settimana di gennaio. Non è facile per gli amministratori delegati delle principali società del mondo cancellare cinque giorni interi dalle loro agende; alcuni restano solo un giorno o due. Tuttavia, il primo “Davos” si tenne in tempi meno ‘rapidi’ rispetto ad oggi e durò ben due settimane. Partiamo dai monarchi: il re Filippo del Belgio e sua moglie, la regina Mathilde, e il principe ereditario norvegese Haakon e la principessa Mette-Marit sono sulla lista degli ospiti. I re Abdullah II di Giordania e la regina Rania sono clienti abituali di Davos. La regina Massima dei Paesi Bassi presta il suo imprimatur reale e funge anche da avvocato speciale dell’Unità per la finanza inclusiva.

Badge

C’è una vera e propria gerarchia dei badge del WEF. I capi di stato, di regalità e di alto livello hanno i distintivi più ambiti: badge in bianco. Arancione (media), viola (personale tecnico), verde (funzionari che accompagnano i capi di stato) e distintivi grigi (per coniugi e partner di tassi bianchi) offrono un accesso più limitato.

Curiosità grazie al forum, sembra che si sia sventata anche una guerra

Il fondatore del forum, Klaus Schwab, potrebbe essere l’unica persona ad aver riagganciato il telefono a un presidente francese. Negli anni ’70 chiese alla sua segretaria di chiamare “signor Giscard d’Estaing”. Voleva parlare con Olivier Giscard d’Estaing, l’uomo responsabile della business school Insead. Invece la chiamata fu fatta al palazzo dell’Eliseo, e Schwab fu messo in contatto direttamente con l’allora presidente francese, Valery Giscard d’Estaing. Sentendo la voce del presidente, Schwab andò nel panico e mise giù il telefono. Altro aneddoto: l’ex primo ministro britannico, Edward Heath, fece la sua apparizione nel forum come direttore d’orchestra, assumendo la direzione della Zurich Chamber Orchestra in un concerto di beneficenza nel 1979, anche se il suo compito principale in quell’anno era di fungere da presidente del forum. Ma, grazie al forum, sembra che si sia sventata anche una guerra. L’ex primo ministro turco, Turgut Ozal, sostiene che Davos impedì che il suo Paese entrasse in conflitto con la Grecia. Quando nel 1987 le tensioni tra i due Paesi si intensificarono, non si arrivò a una guerra aperta perché’ l’anno precedente Ozal aveva conosciuto al Forum il suo omologo greco, Andreas Papandreou, capendo che si sarebbe potuto fidare di lui.

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